Notevole successo di pubblico e vivo interesse ha suscitato il convegno organizzato il 17 febbraio alla Cattolica nell’ambito dei festeggiamenti per i santi patroni Faustino e Giovita, con il coordinamento scientifico del prof. Nicolangelo D’Acunto, ordinario di storia medievale e direttore del CESIME (Centro di Studi sugli Insediamenti Monastici Europei) e la partecipazione di un nutrito gruppo di qualificati ricercatori (http://brescia.unicatt.it/eventi/evt-anatomia-di-un-miracolo). Aprendo i lavori, il direttore della sede di Brescia, dott. Giovanni Panzeri, ha sottolineato che con il convegno l’Università Cattolica ha voluto mettere le proprie competenze scientifiche al servizio di un sempre più efficace radicamento nella città.
L’attenzione degli studiosi intervenuti si è concentrata sul “miracolo” del 13 dicembre 1438: il condottiero Niccolò Piccinino, alla guida delle truppe milanesi, cercò invano di impadronirsi della città di Brescia, ma secondo la tradizione locale i santi martiri Faustino e Giovita apparvero sulle mura e respinsero l’attacco. Di questo episodio, del contesto politico-militare in cui è ambientato, delle fonti medievali che lo riguardano, delle sue successive rielaborazioni di età moderna e dei mille riverberi che esso ha avuto nella cultura e nella vita religiosa bresciana hanno parlato storici del medioevo e dell’età moderna, filologi, studiosi di letteratura italiana, di iconografia, storia della musica e della liturgia.
Gli illustri relatori hanno fatto una sorta di “anatomia” del miracolo, rinunciando programmaticamente a stabilire se l’apparizione dei patroni sia davvero accaduta. Su questo non esistono evidentemente prove incontrovertibili. Sul piano scientifico, invece, è stato importante chiedersi come la narrazione di questo avvenimento si sia costruita, in quali contesti e con quali modalità, perché la cosa assolutamente certa sul piano storico è che in una certa fase della storia bresciana la comunità cittadina ha sentito il bisogno di raccontare questo miracolo.
Perché questo è accaduto? Perché i Bresciani del Quattrocento hanno voluto credere all’intervento dei ss. Faustino e Giovita? La risposta più immediata conduce alla necessità di dare una sanzione religiosa al passaggio di Brescia dalla sfera d’influenza di Milano a quella di Venezia. Ma non basta. Gli studiosi intervenuti hanno presentato i risultati di ricerche d’archivio innovative, dimostrando a sorpresa che le fonti prodotte dalle autorità civiche hanno diffuso con maggiore tempestività di quelle religiose la memoria del miracolo. Novità sono sorte anche per quanto riguarda l’aspetto iconografico, del culto e della messa in musica della memoria dei patroni.
Grazie alla ricerca della prof.ssa Barezzani proprio la parte musicologica ha riservato una gradita sorpresa: Marcello Mazzetti e Livio Ticli (Dipartimento di Musica antica di Brescia) hanno eseguito un antico brano liturgico, che per secoli aveva accompagnato la festa dei santi patroni ed è stato “resuscitato”per l’occasione. Gli atti del convegno si annunciano di grande interesse e saranno certamente pubblicati dall’Università Cattolica, come ha assicurato il prof. D’Acunto, direttore del CESIME.