È morto il professor Carlo Lorenzoni, già ordinario di genetica agraria alla facoltà di Scienze agrarie, alientari e ambientali della sede di Piacenza dellìUniversità Cattolica. La notizia ha suscitato un’ondata di commozione tra le tante persone che lo conoscevano.
Laureato nel 1959 in Scienze agrarie all’Università Cattolica, è stato titolare dal 1980 della cattedra di Genetica agraria all’Università degli Studi di Udine e dal 1983 all’Ateneo fondato da padre Gemelli. La sua attività di ricercatore, svolta sempre con impegno, dedizione ed entusiasmo, è iniziata come assistente incaricato presso l’Istituto di Genetica vegetale dell’Università Cattolica. Questo Istituto, inizialmente sotto la guida del professor Bianchi, ha costituito un importante punto di riferimento per la Genetica agraria italiana.
La sua attività di ricerca ha fornito importanti e innovativi contributi allo sviluppo delle Genetica agraria e in particolare ha riguardato: la genetica formale e quantitativa di mais e altri cereali; le basi genetiche e molecolari della resistenza alle avversità biotiche e abiotiche; le biotecnologie applicate per la costituzione degli organismi geneticamente modificati; il miglioramento delle colture da energia. È stato autore e co-autore di circa 300 pubblicazioni scientifiche su importanti riviste nazionale e internazionali, lavori di riferimento per la comunità scientifica.
Ha ricoperto con professionalità diversi incarichi fra i quali si ricordano: segretario della Società Italiana di Genetica Agraria, presidente dell’Associazione Ludovico Necchi, presidente dell’Associazione Laureati in Scienze agrarie di Piacenza, membro dell’Accademia della Vite e del Vino. È stato membro della redazione di riviste scientifiche internazionali quali Plant Breeding, Maydica, Journal of Genetics and Breeding.
Parallelamente alla ricerca, dal 1972 ha svolto con dedizione una qualificata attività didattica nelle discipline della Genetica agraria e del Miglioramento genetico vegetale.
I colleghi e gli studenti hanno particolarmente apprezzato nel professor Carlo Lorenzoni la costante disponibilità al dialogo, l’interesse e l’attenzione per i diversi risvolti della ricerca scientifica compresi gli aspetti culturali.