Chi l’ha detto che la matematica è una materia solo per maschi? Maryam Mirzakhani, purtroppo scomparsa nel 2017 all'età di 40 anni, è stata la prima donna (dopo cinquantacinque uomini), e anche la prima iraniana, a vincere una medaglia Fields, considerata l’equivalente di un premio Nobel per matematici. A lei è dedicata la Disfida matematica femminile a squadre che si svolgerà nella sede di Brescia dell’Ateneo venerdì 19 gennaio.
Per il secondo anno, infatti, il Dipartimento di Matematica e Fisica organizza, con altre 22 sedi a livello nazionale, la competizione che selezionerà le squadre in rosa, provenienti dagli istituti superiori, in vista della finale delle Olimpiadi di Matematica, in programma a maggio a Cesenatico.
Per poter partecipare alla gara servono spirito di squadra, capacità di affrontare un problema matematico complesso e strategia nella sua risoluzione, tutte doti che non dipendono dal “genere” dei partecipanti, ma dalla passione e dalla motivazione con cui si affrontano gli studi matematici o, più in generale, gli argomenti scientifici.
Non servono statistiche per sfatare il luogo comune della matematica come materia solo per maschi: basta entrare qualsiasi aula dei corsi di laurea in matematica per accorgersene. Allora perché ancora oggi ci dobbiamo convincere che non esiste differenza di genere quando si affrontano problemi matematici?
Probabilmente è una questione di retaggio culturale, legata anche al difficile passato normativo. Solo in tempi recenti si è arrivati nel nostro Paese ad avere un'uguaglianza di opportunità universitarie. Forse sono le generazioni dei genitori e degli insegnanti a dover essere convinte di questo cambiamento e a dover combattere l’affermarsi di certi stereotipi tra gli studenti. Un problema che aumenta per chi vuole intraprendere la carriera universitaria.
Mancano forse modelli di riferimento femminili a cui ispirarsi? Non occorre guardare all’estero per trovare donne di indiscutibile valore scientifico. Fu ad esempio italiana la prima donna laureata al mondo, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia nel 1678, che ebbe come relatore all’Università di Padova il matematico Rinaldini. Sono italiane anche Laura Bassi e Maria Gaetana Agnesi: prime lettrici onorarie, ovvero docenti, all'Università di Bologna nel XVIII secolo.
Ma, per stare ai nostri giorni, Maryam Mirzakhani, a cui è dedicata la Disfida di matematica, che ottenne anche la medaglia d'oro alle olimpiadi internazionali della matematica prima a Hong Kong nel 1994 e poi in Canada nel 1995. Dopo aver ottenuto il dottorato ad Harvard, diventò professoressa di matematica alla Stanford University nel 2008. Nel 2014 vinse, per “i suoi contributi eccezionali” nello studio della geometria, l’International Medal for Outstanding Discoveries in Mathematics, il premio intitolato al matematico canadese John Charles Fields, che lo ideò nel 1936. Un riconoscimento assegnato ogni quattro anni a matematici sotto i 40 anni e considerato il più alto premio che un matematico possa ottenere.
Chissà che, dalla Disfida, non esca l’erede di Maryam!
* Comitato organizzatore Disfida