Per la prima volta a Piacenza. “Mettiti nei miei panni”, l’iniziativa del Servizio integrazione studenti con disabilità e studenti con Dsa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore giunta alla sesta edizione, continua la propria sfida per sensibilizzare l’intera comunità accademica alle tematiche della disabilità.
Quest’anno lo fa estendendo la proposta anche al campus piacentino dell’Ateneo. Insieme alla Giornata di sensibilizzazione nella sede di Milano, che si terrà martedì 2 maggio, giovedì 4 maggio tutor con disabilità e volontari accompagneranno studenti, docenti e personale tra corridoi, aule e cortili della sede di Piacenza.
Dalle 9 alle 14, a partire dall’atrio dell’ingresso principale di via Emilia Parmense 84, si terranno attività di role taking non-stop: attività di simulazione con esperienze dirette di limitazione funzionale visiva e motoria negli ambienti universitari. Come proposto l’anno scorso per la prima volta in largo Gemelli, si potrà, inoltre, partecipare a un laboratorio sensoriale con esperienza diretta di limitazione funzionale uditiva.
Le simulazioni durano circa 15 minuti e non c’è bisogno di prenotazione.
Stesso programma a Milano, ma orario più esteso, dalle 9 alle 16, con partenza dal Cortile d’Onore della sede.
L’iniziativa è stata finanziata, per il 2017, utilizzando il fondo per studenti disabili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
In questi anni il lavoro del Servizio integrazione – spiega il delegato rettorale Luigi D’Alonzo, docente di Pedagogia speciale alla facoltà di Scienza della formazione - si è declinato cercando di promuovere sempre più, nei vari ambienti universitari, quella cultura dell'inclusione che si erige sulle fondamenta del binomio intenzionalità e competenza. I numeri sempre più in aumento dei ragazzi con disabilità o con disturbo specifico dell'apprendimento (Dsa) che accedono al nostro servizio testimoniano la bontà del nostro intervento educativo e didattico. “Mettiti nei miei panni" ha lo scopo di favorire questa cultura dell'inclusione sempre più necessaria in un mondo complesso e difficile come il nostro».