A seguito dell’operazione umanitaria, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri su invito del cardinale Tarcisio Bertone, per trasferire in Italia alcuni cittadini iracheni feriti nell’attentato dello scorso 31 ottobre alla chiesa cristiana di Baghdad, il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” ha accolto il 12 novembre scorso 26 persone: 7 uomini, 16 donne e 3 bambini. I feriti sono assistiti da una task force multidisciplinare prevista per la gestione delle maxiemergenze del Policlinico Gemelli, coordinata dal responsabile del Pronto Soccorso della Direzione sanitaria. Lo staff sanitario è composto da specialisti di medicina d’urgenza, chirurghi d’urgenza, traumatologi, neurochirurghi, oculisti, otorini, chirurghi vascolari, pediatri, rianimatori, psichiatri; del team di emergenza fanno parte anche psicologi, mediatori culturali e volontari della Croce Rossa.
I pazienti sono stati identificati e rivalutati clinicamente nell’area triage del Pronto Soccorso e ricoverati nei reparti specialistici assegnati per le rispettive patologie. Insieme ai feriti, anche i loro 21 accompagnatori sono stati ospitati presso una struttura dell’Università Cattolica. L’Ateneo del Sacro Cuore, attraverso le sue strutture sanitarie e residenziali, intende così esprimere vicinanza e offrire un aiuto concreto «per i cristiani dell’Iraq, che soffrono la tremenda prova della testimonianza cruenta della fede», in sintonia anche con la recente sollecitazione della Chiesa italiana a conclusione della 62ª Assemblea generale della Cei.