Profumo, aspetto e gusto. Tre caratteristiche chiave per distinguere un buon vino. A indagare questi tre indicatori attraverso l’analisi sensoriale ci ha pensato un seminario a cui hanno partecipato gli studenti dei corsi di laurea in Scienze e tecnologie alimentari e in Viticoltura ed enologia della facoltà di Agraria della sede piacentina dedicato ai vini tipici della tradizione piemontese. Durante il seminario, promosso dai docenti dei corsi di Enologia della professoressa Angela Silva e di Processi della tecnologia alimentare della professoressa Valeria Mazzoleni, l’enologo Lorenzo Tablino ha analizzato insieme agli studenti i caratteri visivi, olfattivi e gustativi di vini tipici della tradizione piemontese messi a disposizione dalle aziende Fontanafredda e Franco Roero, dall’Enoteca Regionale del Barolo e dal Consorzio tutela dell’Asti.
L’incontro è iniziato con uno spumante metodo classico, l’Alta Langa Doc, ed è terminato con un vino dolce, l’Asti Docg, passando attraverso due vini di eccellenza, quali un Barbera d’Asti e un Barolo Docg. Ciascun vino è stato inquadrato dal punto di vista storico-geografico e rappresentato sul piano sensoriale attraverso le proprie specificità di colore, di profumo e di sapore, suscitando l’interesse e la curiosità degli studenti che hanno partecipato attivamente, discutendo con il relatore sia sulle sensazioni percepite relativamente ai vini in oggetto che sul ruolo dell’analisi sensoriale nella valutazione della qualità del prodotto finito e come sistema di monitoraggio in fase di elaborazione del vino.