«Ripercorrendo le orme di padre Gemelli, che a partire dal 1932 commissionò a Giacomo Manzù alcune opere per la nostra Università, si rinnova oggi, con Pino Pedano, la tradizione della Cattolica come committente di arte sacra». Con queste parole, ricordando il felice connubio tra il fondatore dell’Università Cattolica e il celebre scultore bergamasco, il direttore della sede milanese Mario Gatti ha inaugurato il 28 giugno la mostra di Pino Pedano, Risveglio, un omaggio ai 90 anni dell’Ateneo. La presentazione dell'iniziativa è seguita alla celebrazione della santa messa per la festa del Sacro Cuore - a cui Pedano ha dedicato un'opera - che si è svolta nel cortile d'onore della sede di largo Gemelli ed è stata presieduta dall'assistente ecclesiastico generale monsignor Sergio Lanza. La mostra è stata curata, insieme al catalogo, pubblicato dall’editrice Vita e Pensiero, da Pierluigi Lia, docente di Teologia ed esperto di arte sacra contemporanea.
Come ricostruito da Cecilia De Carli, docente di Storia dell’arte contemporanea, in uno dei testi introduttivi inseriti nel volume, l’Università Cattolica è fin dalla fondazione del 1921, un’importante fucina di talenti artistici, che si sono inseriti nel progetto educativo pensato da Padre Gemelli. Oltre a Manzù, furono chiamati a collaborare il pittore Ludovico Pogliaghi, lo scultore Giannino Castiglioni, l’architetto Giovanni Muzio e, di recente, l’artista siciliano Vincenzo Greco, cui è stata commissionata dal Centro pastorale la realizzazione del mosaico collocato nella nicchia sovrastante l’entrata della Cappella Sacro Cuore. Le opere di questi artisti, ormai parte integrante dell’ateneo, dialogano con l’ambiente circostante così come ora succede a quelle di Pino Pedano, che trovano la loro collocazione non in una mostra tradizionale, chiusa in una sala, ma nei corridoi, negli androni, nelle aule dell’Università, instaurando con gli studenti e con la popolazione universitaria un rapporto di reciproco arricchimento.
In occasione della celebrazione dei novant’anni della Cattolica, l’artista ha realizzato alcune opere per l’Università. Il Sacro Cuore di Maria e il Sacro Cuore di Gesù costituiscono una meditazione sul cuore come «capacità di conoscenza profonda, intima, dell’altro che è inscindibile dalla responsabilità, dalla compassione, dalla pietas». Due steli sono dedicate rispettivamente alla figura di Papa Giovanni Paolo II, cui l’artista è legato in modo particolare, e allo «scienziato padre Gemelli», personalità poliedrica e geniale, che ha saputo «indirizzare sulla strada della verità» le sue molte anime: quella di medico, di sacerdote, di padre francescano, di fondatore della Cattolica.
Nelle opere dell’artista siciliano è sempre espressa una riflessione profonda sull’uomo, sul suo ruolo e sulle sue responsabilità. Talvolta si svela un legame diretto con eventi della storia recente, che hanno ispirato la creazione artistica: è il caso delle due sfere intitolate Vita sognata e Vita nuova, realizzate all’indomani dello tsunami che nel 2004 in Asia ha sconvolto la vita di milioni di persone: la prima, «la vita prima dell’onda fatale, lucida, perfetta e vuota, è il mondo dell’apparenza», la seconda rappresenta «il miracolo della nascita», la vita che vince la morte.
Il «risveglio» spirituale, dunque, cui Pino Pedano rimanda con le sue opere – una quarantina – inserite negli spazi dell’ateneo, è un risveglio auspicato: «In una società come quella in cui viviamo, troppo spesso attenta all’esteriorità, superficiale - racconta l’artista - ho voluto, con il mezzo che mi è proprio, esprimere un’esigenza, un desiderio di una nuova nascita». [guarda il trailer del video realizzato sull'opera di Pino Pedano]