Ogni guerra mette in luce dinamiche umane universali che, già a partire da “La Presa di Mileto” di Frinico e da “I Persiani” di Eschilo nella prima metà del V sec. a.C., forniscono materia alla drammaturgia del teatro occidentale sin dalle sue origini.
Il 28 luglio 1914, un mese dopo l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando, l’Austria dichiara guerra alla Serbia, dando il via alla Prima guerra mondiale. Nella Nota ai capi dei popoli belligeranti del 1º agosto 1917, Papa Benedetto XV definisce il conflitto, senza mezzi termini, come un’«inutile strage» e un «suicidio dell'Europa civile».
Nel centesimo anniversario dall’entrata in guerra dell'Italia, il racconto della Grande Guerra è proposto in uno spettacolo dal taglio fortemente storico, teatralmente incastonato in una cornice multimediale: poesie, lettere, racconti, canti di guerra, audio e video d’epoca, discorsi e voci originali, che riemergono dal passato con proclami di disfatte o di vittorie.
La lettura ricostruisce non solo gli orrori di tale conflitto, ma anche come, al suo termine, le gravi condizioni di pace stabilite dai vincitori seminarono i germi dell’ostilità tedesca contro l’arroganza degli Alleati, ostilità che sarebbe presto sfociata nella Seconda guerra mondiale.
Christian Poggioni, che ha scritto, dirige e interpreta la messa in scena La Grande Guerra. Si sta come d'autunno..., offre la propria voce ai soldati sul fronte, a generali, a poeti, entro un quadro di distruzione desolante in cui emerge la netta contrapposizione tra chi vuole a tutti costi fare la guerra e chi la subisce come una necessità, da cui, tuttavia, il cuore dell’uomo è estraneo.
Mercoledì 13 maggio ore 20.30 al Teatro di San Lorenzo alle Colonne, corso di Porta Ticinese 45, Milano.