Unisce una parte residenziale, con stanze destinate a studenti, docenti e visiting professors completa di ristorante, a una sezione con aule e spazi dedicati alla didattica. Il nuovo Polo Buonarroti a Milano è stato inaugurato il 15 maggio. Anche se la struttura, come ha sottolineato il direttore di sede Mario Gatti, è operativa già da qualche mese, ma non era ancora stata presentata ufficialmente. «La struttura – prosegue Gatti - è in tutti i sensi una sede dell’Università Cattolica e come tale è fondata sul contenuto valoriale del nostro Ateneo. Quello che speriamo, e si sta già lavorando in questa direzione, è che diventi presto anche sede di attività culturali che possano costituire un valore aggiunto all’esperienza che qui faranno studenti e docenti che decideranno di avvalersene». A questo proposito l’assistente ecclesiastico generale monsignor Sergio Lanza, ha sottolineato che «è sempre necessario che il bello si accompagni con il bonum e con il verum ed è un auspicio che oggi vedo esaudito in questa nuova accogliente struttura dell’Università Cattolica, dove studenti e docenti potranno coltivare le scienze».
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche il prorettore vicario della Cattolica Franco Anelli che ha manifestato grande soddisfazione per la nascita del Polo. Dopo i ringraziamenti del direttore di sede al Consiglio d’amministrazione dell’Università Cattolica, a Mariolina Moioli, al cavalier Renzo Bozzetti, alla Regione e al Miur che hanno contribuito con finanziamenti alla realizzazione del complesso, la parola è passata ad Antonella Sciarrone, presidente di Educatt, fondazione per il Diritto allo Studio che ha in gestione la struttura. Il suo ringraziamento è andato agli studenti che hanno abitato nel collegio in questi primi mesi di avvio adeguandosi con spirito collaborativo alla fase di “rodaggio”, cui seguirà la messa a pieno regime di tutti i progetti. «Per l’anno prossimo è previsto un programma ricco e articolato, oltre ad alcuni importanti passi di completamento. L’intenzione è inoltre quella di valorizzare la dimensione e le funzioni di questa struttura, che ben si presta – proprio per la sua multifunzionalità – allo sviluppo di attività seminariali, oltre che allo svolgimento di convegni e di attività di approfondimento culturale».