Il tema della genitorialità quale “nodo” centrale delle relazioni familiari e di coppia. È questo il filo rosso che lega le diverse proposte formative promosse dal Consultorio familiare dell’Università Cattolica di Roma e da quello dell’Istituto G. Toniolo di Napoli per la stagione 2011-2012. Si tratta di un articolato percorso di formazione orientato a rafforzare la motivazione e le professionalità degli operatori che lavorano nell’ambito delle relazioni familiari; questo a partire dalle vicende della coppia e dalla transizione alla genitorialità, fino a trattare i nodi più critici delle relazioni parentali, approfonditi mediante percorsi su specifiche aree tematiche quali i gruppi di parola per i figli delle famiglie separate, l’adozione e l’affido, il maltrattamento e l’abuso all’infanzia, le problematiche delle famiglie migranti, la valutazione della recuperabilità delle competenze genitoriali, il riconoscimento e la gestione di conflitti.
«I nostri Consultori di Roma e Napoli - spiega la direttrice della struttura di Roma Valeria Longo Carminati - hanno avvertito la necessità di ri-partire dalla genitorialità riconoscendola come dimensione cruciale delle relazioni umane e risorsa fondamentale per rifondare – forse un po’ utopisticamente - “una comunità a misura di famiglia”». «Per concretizzare questo intento – continua Domenico Costantino, direttore del Consultorio napoletano - è stato elaborato un piano di proposte, che costituiscono il punto di partenza di un processo di progettazione condivisa volto a sviluppare interventi fortemente contestualizzati con attenzione al rapporto genitori-figli. Una serie di proposte di sensibilizzazione e di formazione rivolte cioè a sostenere e qualificare il ruolo genitoriale nel corso delle transizioni evolutive della famiglia, contribuendo a sostenere gli operatori e le strutture competenti nell’affrontare questi compiti impegnativi».
L’organizzazione di questo vasto piano formativo è stata resa possibile dal contributo erogato “ad hoc” dall’Istituto Toniolo. «La crisi economica e la conseguente riduzione di finanziamenti ai servizi producono l’effetto di aumentare l’isolamento delle famiglie, privandole del sostegno di operatori competenti. Di questo le istituzioni devono prenderne atto e farsene carico», aggiunge Valeria Longo Carminati. «Quando parliamo di “genitorialità” non intendiamo infatti riferirci solo a quella biologica. Comprendiamo infatti, in questo termine, tutti i processi generativi attraverso cui è possibile trasmettere capacità, conoscenze, risorse, emozioni ed affetti nella relazione tra persone e tra generazioni. Questo avviene soprattutto nella famiglia, ma non solo».
Un esempio “dal vivo” di questo “passaggio” è rappresentato dal concerto che ha concluso la stagione formativa 2011. Il gruppo musicale “Terr ‘e Scampia” è nato negli anni ‘90 all’interno di un progetto promosso dai Consultori con l’obiettivo di sottrarre alla microcriminalità i ragazzi più esposti ai rischi di un territorio fortemente degradato. Oggi quei ragazzi sono giovani uomini e giovani donne che si sono inseriti nel lavoro e hanno dato vita a una nuova attività: compongono brani musicali, recuperano antiche melodie e le reinterpretano. Non solo: i più grandi trasmettono ai più piccoli le loro competenze, li seguono e li ingaggiano in tutte le esibizioni a cui sono chiamati: nei teatri, nelle feste popolari e, sempre più frequentemente, nelle televisioni nazionali. Oggi il gruppo di Scampia riesce a comunicare grande vitalità e allegria e testimonia di un’esperienza di forte generatività.
La formazione, la relazione di aiuto sono altrettanti ambiti in cui è possibile sperimentare questa dimensione creativa. Anche in quest’ottica il ciclo formativo è stato progettato come un “percorso” all’interno del quale si sviluppano ulteriori iniziative di approfondimento su tematiche specifiche: un percorso integrato di protezione e aiuto per i figli e le famiglie al fine di migliorare e potenziare la funzione educativa individuando i fattori di rischio nell’ambito delle relazioni di coppia e della genitorialità, migliorando la capacità di analisi delle situazioni, oltre che di progettazione e di valutazione degli interventi. «La nostra è un’attività di prevenzione volta ad accrescere l’attenzione ai bisogni dell’infanzia e a una maggiore consapevolezza del ruolo genitoriale - spiega Valeria Longo Carminati -. Finora hanno aderito alle nostre proposte formative 298 operatori socio-sanitari, (psicologi, assistenti sociali, educatori, pedagogisti, mediatori familiari, consulenti familiari, ostetriche e medici) e si calcola la partecipazione di un numero pari o superiore di altre figure professionali per il 2012. Il bacino di provenienza dei partecipanti ai corsi si è allargato a tutto il territorio nazionale (34% da Lazio e Campania e 66% dalle restanti regioni: Puglia, Sicilia, Sardegna, Toscana, Emilia, Lombardia). Tali dati sono il segno che la nostra proposta formativa è un cammino comune – conclude Longo Carminati - , che interroga sia formatori che partecipanti sulle rispettive competenze e sollecita approfondimenti specifici, aprendo uno spazio di confronto tra modelli teorici e operativi».