Un punto di vista sull’adolescenza che ne mette in luce non tanto, o non solo, gli aspetti di criticità quanto, piuttosto, l’entusiasmo, la fiducia, la curiosità, l’impegno che sono legati all’intuizione e alla realizzazione di uno scopo nella vita. È quanto emerge dall’incontro tenuto presso la fondazione di Piacenza e Vigevano da Antonella Arioli, docente di Pedagogia dell’infanzia e dell’adolescenza all’Università Cattolica di Piacenza.
“Questa adolescenza ti sarà utile. La ricerca di senso come risorsa per la vita” è il titolo del libro (Franco Angeli editore) di cui è autrice la stessa Arioli, e che approfondisce lo stesso approccio al tema dell’adolescenza, tempo dell’inquietudine, un’inquietudine che può però essere “sana”, quando impedisce di accontentarsi e porta alla ricerca costruttiva del sé. Quando porta la voglia di sperimentare ciò che accade al di fuori di noi e ci porta a farci coinvolgere emotivamente dalla realtà.
Arioli propone un approccio non tanto psicologico o sociologico all’adolescenza, quanto piuttosto esistenziale, avendo cura di delineare alcuni orientamenti educativi e metodologici volti a non disperdere tale risorsa senz’altro utile per attraversare l’intera esistenza in modo significativo.
«Solitamente - sottolinea la professoressa - l’adolescenza viene intesa in senso anagrafico: come una fase della vita che passa e va, con un inizio e una fine. Ma è anche un peculiare modo di essere permeato da cruciali interrogativi esistenziali e dal bisogno di ricercare un senso nella vita. Esigenza, questa, che riguarda la parte più profonda dell’essere umano e che, pertanto, non dovrebbe esaurirsi mai».