La crisi aguzza l’ingegno. Lo sostengono da tempo esperti economisti, soprattutto se si guarda alla realtà italiana dove sono non pochi i giovani creativi ricchi di idee, ma poveri di risorse economiche per tradurle in progetti. È il caso di Giovanni De Salvo che ha messo a punto una piattaforma elettronica dotata di sensori per agevolare disabili in carrozzina. «Per renderla operativa - ha detto De Salvo - occorrono ancora 12 mesi di lavoro e 400 mila euro di investimenti. Per questo cerchiamo investitori per concludere la fase di industrializzazione del prodotto e avviare la fase di vendita della piattaforma». RobyWheelChair, questo il nome del prototipo, è stato considerato a tal punto innovativo, da salire sul podio dell’Italian Round della Global Social Venture Competition (Gsvc), che si è tenuto lo scorso 28 gennaio alla presenza di un pool di 90 investitori internazionali.
Vincitori del Premio internazionale dell’Università di Berkely, che intende favorire e far conoscere nuove imprese a forte rilevanza sociale (social venture), anche altre due start-up, Ecclesial movies e Dolceincarcere, classificandosi rispettivamente al secondo e terzo posto dell’Italian Gscv. La prima, creata da Ephraim Okere, ex studente dell’MBA di Altis, ha per obiettivo la realizzazione in Nigeria di filmati religiosi a basso costo. La seconda, invece, ideata dal team guidato da Pierluigi Brun, punta al reinserimento sociale di alcuni detenuti del carcere di Busto Arsizio coinvolgendoli nella produzione di dolci e prodotti di pasticceria.
Ma non meno interessanti anche i business plan delle altre social venture partecipanti. Come per esempio, quello di Seaweed che si propone di creare un procedimento di eliminazione delle alghe attraverso la trasformazione in cellulosa per la produzione della carta, o di Milk Mount Kenya il cui asset è la produzione di formaggi in Kenya con elevati criteri di sostenibilità ambientale valorizzando le tradizioni locali.
In palio per le prime tre social venture la tuition totale e parziale al master Executive in Pmi dell’Altis. Mentre RobyWheeleChair si è anche aggiudicata, in quanto migliore impresa nell’area milanese, l’iscrizione annuale a The Hub Milano, primo nodo italiano della rete internazionale The Hub e primo centro in Italia dedicato esclusivamente all’innovazione sociale e alle persone che la promuovono.
«Il successo ottenuto dalla terza edizione dell’Italian Round mostra come la Global Social Venture Competition sia ormai il punto di riferimento in Italia per chi intenda realizzare un progetto imprenditoriale capace di coniugare successo economico e soddisfacimento di istanze sociali o ambientali», ha osservato il professor Mario Molteni, direttore dell’Alta Scuola Impresa e Società nonché ordinario di Economia aziendale e Corporate Strategy all’Università Cattolica del Sacro Cuore. «È significativo che i vincitori spazino su temi e aree geografiche assai diverse tra loro: ausilio per i disabili, produzione di film ad alto contenuto sociale, reinserimento dei carcerati – ha aggiunto il docente -. E siamo particolarmente contenti che ci sia stato un certo numero di candidati provenienti dal Sud del mondo che hanno studiato in Italia. È un segno della vocazione internazionale che da sempre caratterizza la nostra Alta Scuola. Non solo, poiché una delle prerogative principali richieste dal concorso è la presenza all’interno del team partecipante di almeno un neo-laureato, ciò ha fatto sì che in quest’edizione fossero coinvolti dieci atenei italiani».
Alla Gsvc hanno preso parte 11 Start-Up, individuate grazie a una selezione che ha interessato 42 realtà di questo tipo, anche internazionali, che hanno percorso il programma articolato in tre momenti distinti: a dicembre sono stati consegnati i Business Plan dai 20 team selezionati fra i partecipanti; il 26 gennaio le idee imprenditoriali sono state sottoposte, dopo una fase formativa a cura dell’associazione californiana Maverick Angels, a un panel di giudici costituito da venture capitalist, imprenditori e accademici; infine, il 28 gennaio i progetti selezionati hanno partecipato all’Arena Meeting. I progetti partecipanti alla fase conclusiva prenderanno parte alla GSVC europea, che si svolgerà a Londra il 4 marzo 2011 e, se selezionati, otterranno l’accesso alla finale di aprile a Berkeley.
«Il bello viene adesso: come avvenuto per le precedenti edizioni – ha chiosato il professor Molteni - ci auguriamo che un buon numero delle iniziative in gara possano trovare investitori disposti a sostenerne la concreta realizzazione». Magari nella speranza che tra i team partecipanti si celino i nuovi Sergey Brin e Larry Page.