«Basta con i tagli lineari, ma avanti con la riduzione della spesa per beni e servizi e con l’operazione trasparenza». È questo il messaggio lanciato il 15 maggio, da Carlo Cottarelli, commissario straordinario alla revisione della spesa pubblica durante il seminario organizzato da Centro studi di politica economica e monetaria “Mario Arcelli” (Cespem) e dal dipartimento di Scienze economiche e sociali della sede dell’Università Cattolica di Piacenza dal titolo “Spending Review e crescita economica sostenibile: risparmio di spesa o opportunità di riforma?”.
«La crisi, che ha colpito i Paesi avanzati, ha avuto proporzioni simili a quella del primo dopoguerra». Il debito, dal 76% del Pil del 2007, è cresciuto nel 2012 del + 35%. «Da qui - ha aggiunto - è nata la necessità di stringere la politica fiscale, soprattutto nei Paesi con un alto spread: dal 2009 al 2012 le amministrazioni centrali dello Stato hanno ridotto la spesa, in termini nominali, del 10%, i comuni del 8%, 14% le province, 16% le regioni. L’unico aumento si è registrato nel settore pensioni, cresciute del 7%. In termini reali, i tagli, hanno portato ad un risparmio del 4%».
«La situazione è migliorata» ha spiegato Cottarelli, cercando di sfatare il mito dell’immobilismo italiano. Ma è necessario che ricominci la crescita: è necessario, ha ribadito, che il settore pubblico funzioni al meglio. Poi: «É necessario ridurre il cuneo fiscale reperendo 32miliardi di euro (obiettivo triennale dell’Italia) in modo che il nostro Paese sia competitivo in Europa». Tagliare (non in maniera lineare) per ridurre le imposte, quindi, e far ripartire l’economia.
Tagliare, sì ma dove? «Dove c’erano spese non giustificabili» ha spiegato Cottarelli. Dopo le analisi si è visto che la spesa per l’istruzione non è eccessiva. Eccessiva quella militare e di beni e servizi. «La riforma di quest’ambito agisce a due livelli - ha aggiunto -: è necessario aggregare la domanda ed effettuare pagamenti senza ritardi». Ritardi che alzano il prezzo dei prodotti. Fondamentale la trasparenza pubblica: obbligatoria sarà la pubblicazione delle spese fatte dalle amministrazioni pubbliche e gli indici di tempestività dei pagamenti.
Il convegno si è aperto con i saluti di Massimo Trespidi, presidente della Provincia di Piacenza, di Paolo Dosi, sindaco della città, e di Annamaria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della sede piacentina dell’Università Cattolica. La discussione è stata coordinata da Giacomo Vaciago, Università Cattolica, Francesco Ripa Di Meana, direttore Generale Ausl Bologna, e Vittorio Boccaletti, direttore generale Provincia di Milano. Sono inoltre intervenuti Francesco Timpano, Università Cattolica e vicesindaco, Angelo Federico Arcelli, Sais - Johns Hopkins, Washington DC, e Luca Di Simone, Università Cattolica.