di Pierluigi Malavasi *
Una tra le questioni chiave dell'Enciclica Laudato si' sulla cura della casa comune è la richiesta di globalizzare la solidarietà. Nel messaggio inaugurale in occasione dell'esposizione universale di Milano, papa Francesco richiama la rilevanza della manifestazione per comprendere i drammi del cibo, tra abbondanza e scarsità, denutrizione e obesità. Il tema Nutrire il pianeta, energia per la vita, così importante, così essenziale per non rimanere solo il tema di un evento temporaneo deve tradursi «nella coscienza dei volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano».
È un metodo, quello a cui Francesco ci accosta, che unisce l'argomentazione all'agire personale. «Vorrei che ogni persona che passerà a visitare l'Expo di Milano, attraversando quei meravigliosi padiglioni, possa percepire la presenza di quei volti. Una presenza nascosta, ma che in realtà dev'essere la vera protagonista dell'evento». L'unità dell'esperienza, tra intenzione di approfondire i problemi e scelta individuale, accompagna la lettura dell'enciclica, che sollecita ad elaborare e a praticare un modello di sviluppo equo e sostenibile. Persiste il paradosso dell'abbondanza (rilevato da San Giovanni Paolo II nel Discorso alla Fao in occasione della Prima Conferenza sulla Nutrizione nel 1992): c'è cibo per tutti gli abitanti della terra ma lo spreco e le disuguaglianze socioeconomiche richiedono di rigenerare la fraternità. Tutto parte da lì: dalla percezione dei volti.
L'invocazione che chiude il videomessaggio costituisce una ripresa del titolo dell'esposizione di Milano. «Il Signore ci doni, Lui che è amore, la vera energia per la vita: l'amore per condividere il pane, il nostro pane quotidiano, in pace e fraternità. E che non manchi il pane e la dignità del lavoro ad ogni uomo e donna».
La stesura dell'enciclica incrocia le principali questioni ambientali, che hanno una dimensione globale e precede di alcuni mesi la United Nations Climate Change Conference (COP21), principale appuntamento internazionale del 2015 sullo stato del pianeta. Nel simposio che si terrà a Parigi le nazioni sono chiamate a prendere ufficialmente posizione sul cambiamento climatico, problema che sintetizza in modo icastico la sostanziale noncuranza con cui le politiche internazionali hanno trattato il pianeta.
Laudato si', sulla cura della casa comune incoraggia, promuove e sostiene l'esigenza di una governance dello sviluppo umano, di buone pratiche di ricerca e formazione su scala internazionale e locale: accordi politici multilaterali e progetti dei territori richiedono responsabilità e cooperazione. La "coscienza dei volti" implica l'educazione alla cittadinanza planetaria, al fine di assicurare la continuità delle azioni per ridurre lo spreco alimentare e mitigare il cambiamento climatico, educando alla solidarietà.
Sulle parole Terra, Lavoro, Casa, diritti sacri per ogni persona e per tutti i popoli, con cui il Santo Padre si è rivolto ai partecipanti all'incontro mondiale dei Movimenti Popolari il 27 ottobre scorso, può concentrarsi in modo fruttuoso l'attenzione della politica e dell'economia, delle comunità dei credenti e della ricerca universitaria. Terra, lavoro, casa sono le questioni essenziali da cui muovere per l'Alta Scuola per l'Ambiente - insieme alle facoltà, ai dipartimenti e ai centri di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - e a cui possono ispirarsi tutte le realtà accademiche, occupandosi in modo multidisciplinare e concreto delle tematiche della custodia del creato.
La fondazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano nel 1921 con padre Gemelli, e 50 anni fa a Brescia, è il frutto di una tensione educativa, di un diffuso sentire autenticamente popolare. E non dobbiamo dimenticare che la stessa coscienza per le sfide ecologiche è sorta dai volti, dalla sensibilità educativa, dalla mobilitazione delle associazioni e dal costituirsi di movimenti popolari.
Le conferenze internazionali - l'ultima, a Lima nel dicembre scorso - hanno il compito di facilitare l'incontro tra popoli e nazioni. La Conference of parties (Cop 21) che si terrà a Parigi sul finire del 2015 può - a parere di molti - pervenire a risultati vincolanti sul cambiamento climatico. La cultura dell'incontro può sconfiggere ogni discriminazione.
* direttore dell’Alta Scuola per l’Ambiente (Asa) dell’Università Cattolica e Membro del gruppo di lavoro "Custodia del creato" della Cei - Ufficio Nazionale Problemi Sociali e del Lavoro
L’ALTA SCUOLA PER L’AMBIENTE, A BRESCIA NON A CASO
Ecologia e pace sono questioni che riguardano tutti. Terra lavoro casa sono diritti sacri. Nel segno della pedagogia e dell'ispirazione cattolica, 50 anni fa nasceva l'università a Brescia. Nella fedeltà creativa al disegno dei fondatori, sette anni fa l'ateneo dei cattolici italiani vi istituiva l'Alta Scuola per l'Ambiente per affrontare le sfide ecologiche emergenti, attraverso l'educazione e la ricerca scientifica multidisciplinare, in dialogo con le comunità, le associazioni, gli enti pubblici, il mondo imprenditoriale e le università, su scala locale e globale. Mi è subito parso che i termini Terra! Lavoro! Casa! dovessero essere al centro del lavoro di ricerca e formazione, nell'anno dell'enciclica che richiama studiosi e ricercatori a incontrarsi sul tema della lode e della gratuità per crescere in un clima di rispetto e reciprocità tra generazioni e atenei; di collaborazione tra università e territori, tra discipline diverse per tradizione e metodi, tra stakeholder molteplici e talora rivali.
L'enciclica Laudato si', sulla cura della casa comune ci richiama a tenere insieme il mondo della fede, accoglienza e gioia dell'annuncio, e quello del lavoro e della vivacità del mondo associativo e imprenditoriale bresciano, vie intrecciate per generare coesione sociale e libertà.
I beati Tovini e Paolo VI esprimono la radice profonda, popolare dell'amore, di quell'intrapresa del bene che è la forza di una comunità di persone che testimoniano un'eredità operosa e un verso dove. Attraverso Giuseppe Tovini, Giovanni Battista Montini, Vittorino Chizzolini, Enzo Gianmancheri, Giuseppe Camadini abbiamo la percezione dei volti. Siamo un popolo in cammino.
La generosità e l'ardore del lavoro e della fede sono a Brescia indissolubilmente legate alla passione civile e alla costruzione della città, di cui le università sono parte integrante. Alla consapevolezza dei problemi ambientali, Paolo VI ha contributo in modo certo e tempestivo, già fin dal profetico discorso in preparazione alla Conferenza internazionale di Stoccolma del 1972. Senza dimenticare come l'enciclica Populorum progressio ci spinga a individuare risposte all'altezza dello slancio per la giustizia e la pace che ci viene dai fondatori, da coloro che ci hanno preceduto nell'interpretare i segni dei tempi. Non v'è dubbio che l'ambiente, nuova questione sociale, sia percepito, anche a Brescia, come uno dei grandi temi su cui fare ricerca e formazione. Locale e globale si richiamano continuamente. L'esigenza di uno sviluppo rispettoso di ogni territorio si coniuga con la necessità di un accordo globale sul climate change perché "il tempo sta finendo", come ha osservato il Santo Padre Francesco in occasione della Conferenza Mondiale sul Clima svoltasi a Lima nel dicembre 2014 e in vista di quella decisiva di Parigi, quest'anno.
Fortemente voluta sette anni fa dall'allora rettore professore Lorenzo Ornaghi, l'Alta Scuola per l'Ambiente è parte di questa nostra storia. Essa si colloca in quella traiettoria ideale di generazione di valore e valori attraverso il confronto tra culture e realtà quotidiana, tra risorse e problemi, persone e istituzioni.
La sintesi che l'Alta Scuola indica sul tema United Nations Climate Change Conference, COP21 è espressa nel sottotitolo del master Environment and Human Development, con cui ha preso il via nel 2008 la sua attività di ricerca e fonnazione: Governance, education, scientic knowledge. Governance, education, scientic knowledge è la cifra di una proposta multidisciplinare all'incrocio tra attività euristica e consulenza a enti, associazioni e imprese. La governance politico-economica coniuga la cura delle relazioni interistituzionali e la formazione allo sviluppo umano, attraverso l'accostamento rigoroso dei fenomeni. La conoscenza scientifica integra l'anelito e la passione per la verità all'impegno e alla custodia dei volti per coltivare e custodire il creato. Laudato si', cum tucte le Tue creature! Formazione, cura della casa comune! (p.m.)