Il vescovo ausiliare di Milano monsignor Erminio de Scalzi (a sinistra nella foto) ha portato il saluto dell’arcivescovo monsignor Mario Delpini al convegno internazionale “1919-2019. Speranza di pace tra oriente e occidente”, l’evento promosso il 14 maggio in occasione dei 10 anni dell’Istituto Confucio dell’Università Cattolica, a cui hanno preso parte il Segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin e, per la prima volta in un incontro pubblico, due vescovi cinesi. Ecco le parole di monsignor De Scalzi.
di monsignor Erminio de Scalzi
Porto il saluto di sua eccellenza monsignor Mario Delpini arcivescovo di Milano a tutti i partecipanti al convegno internazionale “Speranza di pace tra oriente e occidente” e agli illustri relatori. Vorrei salutare in particolare sua eminenza il cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, sua eccellenza il vescovo di Pechino e sua eccellenza il vescovo di Shantou che l’arcivescovo si onora di accogliere domani per celebrare con loro la santa messa e vivere un momento di fraternità.
Con questo evento l’Università Cattolica – ancora una volta – risponde al suo impegno di essere luogo di confronto culturale, diplomatico e geopolitico.
La chiesa ambrosiana, ha recentemente celebrato un sinodo denominato “chiesa dalle genti”, invitando ogni cristiano ad essere maggiormente consapevole della propria cattolicità, ovvero di quella unità nella fede che è capace di fare delle differenti culture e tradizioni, una ricchezza e non una difficoltà, collaborando così al cammino verso l’unità dell’intera famiglia umana.
La nuova fase di relazioni tra Santa Sede e Pechino, nell’accordo del 22 settembre dello scorso anno, dice la speranza di duraturi rapporti di collaborazione e di stima reciproca che si vogliono coltivare e approfondire.
Milano ha sempre avuto stretti legami con la comunità cinese: in città è ospite gradita, in una parrocchia, una vivace comunità cattolica cinese.
Mi piace ricordare un grande amico del popolo cinese, il senatore Vittorino Colombo: figura di singolare cristiano ambrosiano, ben noto a questa università, nella quale si è laureato e che ha vissuto una profonda amicizia con il rettore di allora, l’indimenticabile prof. Giuseppe Lazzati. Per dire di Lui, lascio la parola al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in una prefazione ad un libro su Vittorino Colombo scriveva: “Antesignano del dialogo con la Cina, a cui ha dedicato tanta parte della sua attività pubblica, - promuovendo e guidando l’Istituto italo-cinese – Vittorino Colombo espresse una visione di cooperazione e riconciliazione tra i popoli che aveva solide radici spirituali”.
Siamo lieti che questo dialogo felicemente continui e si approfondisca, grazie anche al convegno di oggi.