«Un mare insicuro ha un prezzo elevatissimo perché i traffici, i commerci, il libero uso delle vie di comunicazioni marittime, possono essere condizionati, anche da un punto di vista economico, dalla presenza di attività illecite». È uno dei passaggi cruciali della lezione che l’ammiraglio Valter Girardelli, capo di Stato Maggiore della Marina, ha tenuto mercoledì 27 marzo all’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica (Aseri). Il mare come risorsa strategica per l’Italia: questo il titolo dell’incontro introdotto dal direttore Aseri Vittorio Emanuele Parsi che, dando la parola all’ammiraglio, ha ironicamente notato che l’Italia è un Paese di “bagnanti” e non di “navigatori” visto che manca una cultura specifica del ruolo del mare, nonostante i suoi tanti chilometri di coste.
Eppure occorre avere una visione geostrategica marittima d’insieme nella quale l’Italia è inserita e di cui è impossibile fare a meno. L’ammiraglio Girardelli, infatti, ha posto in risalto gli interessi nazionali che sul mare trovano il loro fondamento e che necessitano di essere tutelati. In questo contesto ha presentato una disamina di quelle Nazioni che giocano un ruolo fondamentale sia nello specifico settore marittimo sia in quello più generale.
La relazione ha poi passato in rassegna le principali dinamiche, anche di natura economica, in cui si innestano gli interessi nazionali, come pure i rischi e le minacce che potrebbero pregiudicarli, data la diversità dei conflitti marittimi rispetto a quelli terrestri.
Su tali premesse è stata proposta una strategia marittima mirata a cogliere le opportunità offerte dai nuovi scenari, e contribuire così alla sicurezza, alla stabilizzazione e allo sviluppo pacifico nelle aree di interesse. «Prevenire è sempre meglio che curare, anche in mare, con attività di presenza e di sorveglianza oltre l’orizzonte, per fare in modo che non venga pregiudicato l’uso legittimo dell’ambiente marittimo quale aspetto fondamentale e abilitante per il futuro del pianeta», ha specificato l’ammiraglio Girardelli.
Il Mediterraneo è un mare chiuso geograficamente ma aperto per gli influssi delle vicende geopolitiche anche lontane dalle sue coste. Di qui l’importanza di un “potere marittimo” per la tutela dei propri interessi a salvaguardia e protezione di interessi strategici nazionali. Pertanto, la sicurezza marina diventa importante per la tutela delle risorse e per la prosperità dell’intero globo. Questo interesse nazionale risulta dichiarato ma non sempre declinato anche a livello legislativo e procedurale.
Del resto, ha concluso l’ammiraglio Girardelli, lo sviluppo e la crescita in Italia passano dal mare, per il commercio di importazione di materie prime e per il trasporto del prodotto finito, per i cablaggi sottomarini, per le attività ludiche e ricreative legate al turismo.