A dispetto di quello che si potrebbe sospettare, la campagna elettorale per le ultime elezioni regionali non si è giocata in modo preponderante sul tema dell’immigrazione. Almeno da parte dei Tg nazionali e della presenza sui social delle forze politiche in competizione. Lo spiega uno studio raccolto nel volume Migrazioni e comunicazione politica. Le elezioni Regionali del 2018 tra vecchi e nuovi media (a cura di Marina Villa, Milano, FrancoAngeli, 2019, nelle librerie dal prossimo 23 febbraio).
Il volume, presentato in largo Gemelli il 17 gennaio, è il risultato di una ricerca svolta dall'Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con la Fondazione ISMU, che ha analizzato in particolare le campagne elettorali del 2018 per il rinnovo della presidenza delle Regioni Lazio e Lombardia, indagando il modo in cui i media tradizionali, come la televisione e la stampa, hanno interagito con le piattaforme social, quali Facebook e Twitter e quanto abbia influito sulle votazioni l’opinione degli elettori sui migranti.
Dall’indagine risulta che nel mese di campagna elettorale che ha preceduto l’election day del 4 marzo 2018, nella fascia di primetime dei telegiornali delle sette reti nazionali è stato trasmesso un totale di 4.050 notizie, di cui 405 dedicate al tema “immigrazione” (pari al 10%). Passando invece all'analisi della carta stampata locale in Lombardia, con 56 articoli, la provincia di Brescia risulta essere la più sensibile al tema dell’immigrazione e l’area metropolitana di Milano è in fondo alla classifica con 5 articoli, mentre in Lazio l'argomento appare meno rilevante.
Per quanto riguarda i social, e in particolare Facebook, risulta che su un totale di 5.254 post dedicati dai candidati presidenti e dai loro partiti alla campagna elettorale (3.444 per la Lombardia e 1.810 per il Lazio), solamente 534 (pari al 10,2%) fa riferimento alla questione migratoria. Dai 25 account Twitter degli aspiranti governatori e dei partiti in Lombardia e Lazio sono stati prodotti 3.830 tweet, di cui l’8,8% (339) hanno riguardato i migranti.
In parallelo con la presentazione di questo studio, nell’ambito di Migrations Mediations, si parla di immigrazione e processi di inclusione nel capoluogo lombardo. L’iniziativa presenta in questa occasione un database di tutte le realtà (associazioni, organizzazioni, fondazioni, compagnie teatrali, case di produzione, ecc.) attive sul territorio milanese che si sono impegnate, nell'arco degli ultimi tre anni, in progetti di dialogo interculturale mediante strumenti mediali, artistici, teatrali, culturali.
Dall’analisi di un primo campione di 138 realtà, risulta che i soggetti che più sostengono gli interessi istituzionali verso l’inclusione sociale delle comunità straniere sono associazioni culturali (61%), fondazioni (11%), enti pubblici o privati (10%) e cooperative sociali (7%). In secondo luogo, la distribuzione delle iniziative sul territorio mostra un’interessante concentrazione nel centro storico, affiancata però da una intensa presenza di esperienze innovative nelle zone a più alta densità di comunità straniere (San Siro, Loreto-Via Padova, Calvairate, Dergano). Ancora: i settori mediali di maggior investimento sono rappresentati in prima battuta dal teatro tradizionale o di animazione (22%), seguito dai media audiovisivi (19%), l’arte (14%), la musica e la fotografia (entrambe al 12%), sullo sfondo di un diffuso impiego dei canali social e digital come strumenti di comunicazione imprescindibili per la visibilità e la diffusione delle iniziative, anche di livello locale.