di Amanda Murphy *
Dal quinto secolo la storia della Chiesa è attraversata dalla memoria di un ritratto di Cristo impresso su stoffa, che, secondo la tradizione, sarebbe stato donato come ricompensa alla donna di nome Veronica che asciugò il volto di Gesù sulla via del Calvario. Anche se il fatto non risulta dai Vangeli nel Medio Evo si creò un movimento di pellegrini che giungevano a Roma per vedere e venerare il sudario con la vera immagine di Gesù. Sudario che il popolo, forse per la contrazione di “vera” e “icona”, chiamava Veronica.
La fama internazionale della Veronica è iniziata nel 1216, quando Innocenzo III connesse un’indulgenza a una preghiera da recitare davanti all’immagine. L’atto del Papa segnò l’avvio della travolgente fortuna della reliquia in tutta Europa, intrecciata nella cultura di ogni paese, dalla Finlandia al Portogallo alla Russia: già nel tredicesimo secolo troviamo “pittori di veroniche”, perché l’indulgenza poteva essere lucrata davanti a una copia dell’immagine. Dante, come altri poeti europei, descrive questo grande movimento di popolo nella Vita Nuova: «In quel tempo che molta gente andava per vedere quella imagine benedetta, la quale Gesù Cristo lasciò a noi per esempio della sua bellissima figura».
A ottocento anni dalla concessione dell’indulgenza, i prossimi 4 e 5 aprile, Cambridge ospiterà un convegno interdisciplinare, con la partecipazione di esperti, credenti e non, e appartenenti a diverse dottrine religiose, che dagli Stati Uniti, dal Canada, dalla Germania, dall’Austria, dai Paesi Bassi, dalla Gran Bretagna e dall’Italia, indagheranno le origini della Veronica in termini storici e artistici, letterari e liturgici. Nell’ottica interdisciplinare sta la novità dell’iniziativa di Cambridge rispetto al precedente convegno internazionale sulla Veronica del 1998, focalizzato in particolare sulle problematiche artistiche.
Cambridge è un luogo importante nella storia della Veronica. Oltre a conservare il manoscritto di Matthew Paris presso la Parker Library del Corpus Christi College, in cui troviamo quella che è forse la prima rappresentazione della Veronica romana, anche il primo lavoro di censimento delle veroniche in Europa è iniziato qui, nel 1887, dallo studioso inglese Karl Pearson, su suggerimento del bibliotecario dell’Università di Cambridge.
Il convegno è stato reso possibile grazie al sostegno dell’Istituto Toniolo e dei dipartimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e all’invito personale del professor Rowan Williams, già arcivescovo di Canterbury, ora presidente del Magdalene, un college fondato dai benedettini nel 1428 che mantiene il motto antico garde ta foy.
* Professore ordinario di Lingua e Linguistica inglese nella facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere