Nella squadra di Simona Ventura Giuseppe Zucco è arrivato per la porta principale: un concorso Rai per programmisti che lo ha selezionato tra i dieci finalisti. E il percorso tra le aule della Cattolica dove ha studiato e gli studi televisivi di Rai 2 si è fatto improvvisamente breve. Giuseppe si è laureato nel 2006. Dopo una laurea triennale in Scienze della comunicazione presso la facoltà di Scienze politiche, ha proseguito la carriera universitaria completando la formazione teorica con la laurea specialistica nella stessa facoltà. «Ho discusso la tesi con il professor Fausto Colombo nel febbraio 2006 - ha dichiarato l’ex studente -, analizzando il fenomeno dei reality show, che in quel periodo era in pieno boom».
Alla formazione teorica Giuseppe ha deciso di affiancare anche competenze prettamente tecniche, frequentando parallelamente anche il corso di sceneggiatura del Politecnico della cultura, della arti e delle lingue di Milano. La sua gavetta è cominciata subito dopo aver terminato gli studi: «Dopo l’università ho deciso di fare alcuni stage per cominciare a fare esperienza, come fanno un po’ tutti. Sono approdato nell’ufficio stampa di un festival del cinema, poi in una casa di produzione televisiva e poi ho fatto uno stage nel settore marketing di una multinazionale, che poi è fallita per ragioni di politica aziendale». Quello di Giuseppe è un percorso professionale che, almeno fino a questo punto, è simile a quello di tanti neolaureati. Ma poi le cose cambiano, e Giuseppe è riuscito a trovare la propria strada. «Dopo aver tentato l’esperienza del dottorato in Culture per la comunicazione - continua -, ho utilizzato le competenze acquisite per provare il concorso Rai a Roma, che fortunatamente è andato a buon fine».
Giuseppe è così riuscito ad avere la meglio tra i 700 candidati, passando la prima selezione e riuscendo a entrare tra i 10 finalisti e firmare un contratto come programmista regista per la rete televisiva nazionale. «Quella del programmista regista è una figura tipicamente Rai - commenta Zucco -. In sostanza si tratta di registi dedicati alla produzione, la nostra è una figura a cavallo tra quella dell’autore e quella del regista». Il passaggio al mondo del lavoro è stato graduale, anche grazie alle nozioni teoriche apprese durante la carriera universitaria e quelle più tecniche, acquisite durante il percorso alla Scuola civica di cinema, entrambe a Milano.
Il lavoro in Rai è partito subito a pieno ritmo: «Ho cominciato come aiuto regista per la prima stagione di Quelli che il calcio, quindi per il programma XXII Round e poi ho ripreso con la nuova stagione di Quelli che il calcio, che seguo tutt’ora». Il lavoro per il format targato Rai 2 ha una precisa strutturazione, come spiega Giuseppe: «Lavoriamo dal mercoledì alla domenica. Durante la settimana ci occupiamo direttamente degli rvm che si vedono in trasmissione, secondo le indicazioni degli autori. Consegniamo i contributi filmati, montati e graficati mentre la domenica seguiamo in diretta i collegamenti dagli stadi». Il lavoro all’interno della squadra di Simona Ventura si conclude il 31 maggio, giorno dell’ultima puntata della stagione 2008-2009. Poi per Giuseppe si apriranno le porte per nuove esperienze in casa Rai e quelle di una carriera che, dati alla mano, si preannuncia promettente.