L’Università Cattolica si prepara al Natale con celebrazioni e concerti. E anche idee regalo con il logo dell’Ateneo. In ogni campus, come ogni anno, si celebrerà la santa messa rivolta a tutta la comunità universitaria, cui sono invitati studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo.
A Milano, l’appuntamento è per martedì 12 dicembre alle 12.30 in Aula Magna. La celebrazione in preparazione al Natale sarà presieduta dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori. A seguire, alle 13.15, sarà inaugurato il presepe nel cortile d’onore Leone XIII e la mostra nei chiostri (si veda a lato).
L’assistente ecclesiastico generale presiederà anche la santa messa della sede di Roma giovedì 14 dicembre 2017 alle 12.30, nella chiesa centrale della facoltà di Medicina e Chirurgia. Ogni giorno, da domenica 3 a domenica 24 dicembre, TV2000 trasmetterà in diretta la santa messa celebrata nella cappella san Giuseppe Moscati del Policlinico A. Gemelli (ore 8.30). La messa delle domeniche di Avvento (ore 10) andrà in diretta su Rete 4 a partire dal 3 dicembre.
La celebrazione eucaristica della sede bresciana della Cattolica in via Trieste 17 è in programma giovedì 14 dicembre alle 12.30 nella cappella della sede. Seguirà, alle 13 in Sala della Gloria, la meditazione dettata dal professor don Flavio Dalla Vecchia, nuovo direttore dell'Istituto Superiore di Scienze religiose.
Monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, presiederà la santa messa nella sede piacentina dell’Ateneo venerdì 15 dicembre alle ore 11.30 nella cappella della sede in via Emilia Parmense 84.
Ma in vista del Natale le sedi dell’Ateneo promuovono anche diverse iniziative musicali. A Roma mercoledì 20 dicembre è in programma il Concerto di Natale della Corale Polifonica della Cattolica. A Piacenza, il 22 dicembre, in occasione del Graduation day del Double degree, un coro di studenti delle elementari allieterà i presenti con un concerto di canzoni natalizie.
A Milano il concerto natalizio dello Studium musicale “Note d’inChiostro”, diretto da Giampiero Innocente - in programma mercoledì 13 dicembre alle 20.30 in Aula Magna - quest’anno assume la forma plastica di una autentica, abbondante “nevicata musicale”, sia per le opere presentate ed eseguite, sia per il numero di musicisti e coristi coinvolti.
Ad aprire la serata sarà l’Oratorio de Noel di Camille Saint-Saens, una interessante opera composta nel 1858 per la Chiesa della Madeleine di Parigi, dove Saint-Saens era organista.
L’oratorio, per soli, coro e orchestra d’archi con organo e pianoforte, è strutturato in sette movimenti in cui si alternano coro, solisti e strumenti in un crescendo di grande intensità. Il compositore francese adotta testi della liturgia natalizia e li compone in un mirabile quadro in cui la figura del Messia viene sottolineata con drammaticità evocativa (il Salmo 2 usato nel sesto movimento, ad esempio, è previsto nella Liturgia delle ore sia del Natale che del Venerdì Santo), alternandosi a momenti più intimistici di contemplazione, alcuni dei quali di gusto tipicamente neogotico. Non si trova in quest’opera alcuna sdolcinatezza, invece la piena consapevolezza dell’uso dei testi liturgici da parte di Saint-Saens rende l’Oratorio profondamente cristologico e teologicamente ben impostato.
Una serie di brani di Mozart ci porta poi al periodo classico: l’Andante dal famoso concerto per clarinetto K 622 è un autentico capolavoro, opera del Mozart maturo che già ha messo mano alle ultime composizioni della sua vita, quelle del 1791. Il clarinetto, strumento appena inventato, diviene per Mozart la voce mistica della trascendenza, lasciando in questo Andante la traccia di un autentico capolavoro.
Il Trio K 498 “Kegelstatt” (Trio dei birilli) per clarinetto, viola e pianoforte si inserisce nelle complesse opere da camera del grande compositore, scritto a Vienna nel 1786 durante il gioco della palla. Ancora l’Andante per flauto e pianoforte K 315 evidenzia la grande destrezza di Mozart nel gestire le melodie con tutti gli abbellimenti possibili. È un’opera interessante anche per il poco posto dedicato da Mozart al flauto.
Un altro compositore chiave del periodo classico, Haydn, ci mostra in questo Adagio dal Concerto n. 1, la maestria nel saper trarre sonorità intense da strumenti tradizionalmente usati solo come parte dell’orchestra. Il violoncello da strumento di accompagnamento diviene qui un solista estremamente raffinato.
A completare il programma un anticipo di centenario, quello di Debussy (1918-2018), con due brani a quatto mani dalla sua celebre “Petite suite”. Anche qui una “nevicata” di note, tipica del suo stile musicale impressionista, invaderà l’Aula Magna per augurare a tutti un Buon Natale.