I Neet, acronimo inglese per Not in Education, Employment or Training, sono i giovani che non studiano e non lavorano: un fenomeno purtroppo in crescita che conta 2,4 milioni di persone in Italia.
Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, ha scritto un libro-inchiesta, Neet (Vita e Pensiero), che analizza il fenomeno e individua le responsabilità dei vari attori istituzionali, economici, sociali (dalla scuola al sistema produttivo, alla famiglia, ai mass media…) svelando inefficienze e limiti.
Indicatori ufficiali e dati di ricerche scientifiche alla mano, disegna anche un percorso di riscatto possibile, che passa attraverso il cambio di atteggiamento verso le nuove generazioni, l’attenzione ai talenti giovani, l’investimento nelle nuove competenze, il sostegno dell’intraprendenza.
Ma non è solo il contesto o la politica che condiziona il futuro dei giovani, conta anche il loro atteggiamento di fronte alla crisi, alle difficoltà, alle ingiustizie. Ecco allora un decalogo, sintetico, che mette a confronto l’atteggiamento dei Neet rispetto a quello di chi invece crede nelle proprie capacità e cerca con tutte le forze il futuro che merita. Cosa ne pensate?