Il colloquio di lavoro, specie se è il primo, è sempre un evento molto importante della nostra vita. La tensione e la paura di sbagliare sono sempre in agguato soprattutto se ci si muove in un ambiente sconosciuto. Gli studenti della Cattolica hanno però uno strumento in più per provare a superare questo scoglio grazie ai Recruiting Day, organizzati periodicamente dal servizio Stage & Placement dell’Università Cattolica, che consente un impatto con il mondo del lavoro più soft. Perché consiste nel far sostenere i colloqui non nella sede dell'azienda ma all'università.
L’iniziativa, non è collegata a nessun specifico corso di laurea ed è quindi aperta a tutti gli studenti. Partecipare è semplice. Basta consultare il calendario delle attività e, se si è interessati a partecipare a una selezione, inviare il proprio curriculum e sperare che il proprio profilo sia selezionato dall’azienda. Se ciò accade ecco che si può partecipare al Recruiting Day: una giornata di selezione attraverso colloqui individuali o di gruppo, che si svolge all’interno dell’università e che potranno sfociare in un incontro successivo o, nella migliore delle ipotesi, in un’assunzione. Un’ipotesi non così remota, se si considera che questa particolare iniziativa, attivata da pochi atenei, più di una volta si è conclusa con questo felice esito.
L’ultimo Recruiting Day si è svolto venerdì 19 marzo, e ha visto protagonista PricewaterhouseCoopers, un'organizzazione che opera nel settore dei servizi professionali alle imprese. Ironia della sorte, a selezionare gli aspiranti lavoratori è quello che si potrebbe definire un vero e proprio testimonial, Alessandro Maffi, ex studente della Cattolica, assunto da PwC dopo una serie di colloqui favoriti dall’università: «E’ vero – spiega il giovane recruiter - ho studiato in Cattolica dove ho frequentato tra il 2005 e il 2007 il corso di laurea specialistica in Management per l’impresa e ora torno nella mia università come selezionatore. Sostenere l’incontro all’università rende i ragazzi più tranquilli? Probabilmente sì, ma la tensione che contraddistingue un colloquio di lavoro di certo non scompare. Per noi - aggiunge - questo tipo di iniziativa è una novità perché di solito sono gli studenti a venire in azienda per vedere in prima persona il luogo di lavoro. Inoltre durante queste visite ai ragazzi viene offerto, attraverso workshop, un vero e proprio servizio di orientamento».
«Per quel che riguarda le selezioni – prosegue – questi colloqui non sono solo orientativi ma sono mirati all’assunzione di personale dato che PwC sta cercando personale da inserire nei settori revisione, advisory e tax & legal. Se troveremo dei profili interessanti ci saranno concrete possibilità di entrare nell’organico dell’azienda».
PricewaterhouseCoopers, che alle spalle una collaborazione ventennale con l’Università Cattolica, è una delle aziende che ha contribuito a fondare il Comitato Università Mondo del Lavoro. Il Comitato, che proprio in questo periodo celebra i suoi primi 25 anni di attività, annovera 80 imprese, unite dal comune obiettivo di far comunicare e collaborare il mondo del lavoro con quello accademico.
Nel dettaglio, lo scopo, per quel che riguarda l’università, è quello di offrire ai ragazzi un’opportunità per trovare un impiego ma anche di fornire un valido strumento di orientamento. Facendo la conoscenza diretta dell’azienda lo studente ha infatti la possibilità di capire come lavora un’azienda, se il suo iter di studi è coerente con i suoi obiettivi professionali o se il proprio percorso formativo necessita di correttivi. Per fare un esempio: se un’azienda presentandosi dice di assumere solo persone che parlano correntemente inglese, lo studente potrà prendere in considerazione l’ipotesi di frequentare un corso intensivo di lingua o di andare all’estero per migliorarsi, rendendo la sua figura professionale più competitiva.