Si è concluso con la lectio del Premio Nobel 2003 per l’Economia Robert Engle, dedicata alla “Stabilità finanziaria in Europa”, il ciclo di incontri “Il Futuro nell’Economia”, ideato e promosso per celebrare il 15° anno di attività della facoltà di Economia presso la sede di Roma.
La conferenza, incentrata sulle politiche di stabilizzazione finanziaria post crisi, si è tenuta venerdì 13 febbraio nell’Auditorium di largo Francesco Vito, 1. I lavori sono stati aperti dal rettore Franco Anelli a cui ha fatto seguito l’introduzione di Giuseppe Arbia, docente di Statistica economica della facoltà di Economia dell’ateneo.
Una lezione particolarmente interessante, perché negli ultimi anni il professor Engle ha dedicato i suoi studi allo sviluppo di un modello statistico del rischio sistemico, cioè il rischio per l’economia reale che deriva dall’elevato grado di interdipendenza tra le istituzioni finanziarie.
«Secondo nostri calcoli in valore assoluto i Paesi più a rischio sono Giappone, Stati Uniti e Cina - ha detto il premio Nobel -. Considerando il rapporto tra rischio e Pil in testa sono Francia, Grecia e Gran Bretagna». [vedi le slide della lezione]
Da attento spettatore delle recenti vicende economiche europee, Engle ha espresso un invito alla cautela dopo l’introduzione del Quantitive Easing da parte della Banca centrale europea come strumento di politica economica europea sul modello della Fed americana. Un’operazione che, secondo il Premio Nobel 2003, negli Stati Uniti non ha avuto effetti così positivi come si crede».
Secondo il preside di Economia Domenico Bodega «queste occasioni di confronto e di dibattito, realizzate per i quindici anni dall’istituzione, nella sede di Roma della Cattolica, della facoltà di Economia permettono di fare tesoro delle esperienze complesse maturate in tema di sviluppo e di economia, soprattutto per guardare avanti con fiducia».