Conoscere l'esperienza del passato, remoto e recente, e farne tesoro per saper gestire e superare con successo le emergenze sanitarie di oggi, portare all'attenzione delle autorità sanitarie, dei medici e del grande pubblico il patrimonio di conoscenze e di valori acquisito attraverso secoli di lotta alle grandi epidemie. E’ questo l’obiettivo della mostra itinerante “Vecchie e nuove epidemie. Viaggio dalla peste nera alla pandemia influenzale”, promossa e realizzata dall’Organizzazione Mondiale del Turismo.
Presentata in anteprima nazionale il 6 maggio scorso a Roma presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, la rassegna fa tappa anche al Policlinico “Agostino Gemelli”. La mostra, ad ingresso gratuito, è stata esposta nella Hall del Policlinico della Cattolica di Roma (4° piano corridoio ala F) e potrà essere visitata fino a mercoledì 14 aprile.
«Le epidemie hanno sempre accompagnato il cammino dell'uomo. Alcune di esse, come la peste, il vaiolo, la sifilide, il colera e la tubercolosi, hanno cambiato la storia dell'umanità per i loro effetti demografici, economici e sociali», così spiega il significato della mostra il prof. Roberto Cauda, Direttore della Clinica delle Malattie infettive, che insieme al Preside di Medicina, prof. Paolo Magistrelli, fa parte del Comitato scientifico dell’esposizione. Riferimenti alle epidemie si ritrovano nella letteratura, nell’arte e nella storia di ogni città e villaggio. Solo però alla fine dell’800 la medicina è stata in grado di scoprire gli agenti eziologici delle principali malattie a carattere epidemico, come virus e batteri, e le metodologie di prevenzione e cura di molte malattie infettive. Negli ultimi 30 anni, alle tradizionali malattie di carattere epidemico, si sono affiancate nuove malattie infettive “emergenti”: tra queste l’AIDS, l’infezione da virus Ebola, la SARS, l’influenza aviaria da virus A/H5N1 e l’influenza suina da virus A/H1N1”.
La mostra “Vecchie e nuove epidemie” intende dunque portare all’attenzione del mondo sanitario, di medici e studenti di medicina la storia delle malattie a carattere epidemico per imparare dall'esperienza ad affrontare e gestire con successo le emergenze sanitarie del nostro tempo.
Tra gli scopi della rassegna anche quello di divulgare la conoscenza sul rapporto tra mobilità internazionale e salute, tra spostamenti delle persone e epidemie della nostra epoca. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo sono infatti oltre 800 milioni gli arrivi internazionali che si registrano ogni anno, di cui oltre il 50% è dovuto al turismo. Questi fenomeni comportano importanti aspetti sul piano sanitario e costituiscono l’oggetto della cosiddetta ‘Travel Medicine’, una disciplina medica che si è sviluppata negli ultimi decenni. Ma la mostra “Vecchie e nuove epidemie” vuole dimostrare che la Travel Medicine ha basi antiche. La rassegna infatti, guidando gli spettatori nella storia delle malattie infettive attraverso panelli fotografici, mette in evidenza come anche le grandi epidemie del passato sono state profondamente legate ai viaggi via mare e via terra, agli spostamenti di uomini (viaggiatori, marinai, soldati), di animali e di merci. Anche le epidemie della nostra epoca sono profondamente correlate alla mobilità delle persone.
La mostra è patrocinata dal Presidente della Repubblica, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dal Ministero dei Beni Culturali e dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali.
Locandina mostra ( KB)