La medicina si relaziona all’uomo in maniera unica, più profondamente di ogni altra branca della scienza: teoria e pratica si fondono, imprescindibili l’una all’altra nella cura della persona. È allora cruciale affinare in medici e ricercatori la capacità di riflessione, comprensione e analisi in ogni loro azione, circa le cause e soprattutto le conseguenza che, non solo dal punto di vista strettamente ‘tecnico’, esse comportano. In tale prospettiva, materie come la Bioetica e le cosiddette ‘Medical Humanities’ giocano un ruolo nient’affatto secondario. Per questo l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica ha organizzato lo scorso 29 marzo un Convegno su L’insegnamento della Bioetica e delle Medical Humanities nelle facoltà di Medicina e chirurgia. L’iniziativa – che ha aperto il ricco programma della “Settimana delle Scienze biomediche” promossa dall’Ufficio per la Pastorale universitaria del Vicariato di Roma in collaborazione con il Miur e il Cnr – ha visto raccolti nell’aula Brasca del Policlinico “A. Gemelli” numerosi esperti e studiosi provenienti da diversi atenei della Capitale.
Dopo i saluti del preside della facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone e del presidente del corso di laurea in Medicina e chirurgia Antonio Lanzone, quattro dense sessioni di lavoro hanno indagato i fondamenti teorici delle discipline coinvolte e condivise le esperienze didattiche finora svolte nell’ambito dei corsi di laurea di area sanitaria. Come ha sottolineato il direttore dell’Istituto di Bioetica Antonio G. Spagnolo, «il percorso di umanizzazione della medicina è ormai percepito come un’esigenza giusta e condivisa. Ma ciò può avvenire solo se, fin dai primi anni, i nostri studenti imparano che ogni giudizio clinico non è solo un giudizio scientifico, ma è anche un giudizio umano. Occorre perciò guardare a ogni paziente come a una persona di cui essere pienamente responsabili di tutte le sue dimensioni, organiche e spirituali». Per farlo, continua il professore, «oltre che di una specifica attitudine e competenza scientifica, hanno certamente bisogno anche di adeguati strumenti culturali, che cerchiamo di fornire attraverso il Corso integrato di scienze umane, il quale include, oltre alla bioetica, la filosofia della medicina, l’antropologia medica e la psicologia».