Nella seconda metà del mese di novembre sono in programma nella sede di largo Gemelli tre mostre che hanno un legame con la storia dell’Europa e con le sue radici cristiane.
Dal 20 al 28 novembre “Kosovo-Metohija. Lo scrigno dei principi” espone una serie di fotografie realizzate nelle terre Kosovare da Raffaele Esposito. Le chiese e i monasteri di Peć, Ljeviška, Gračanica, Dečani sono ritratti talvolta chiusi da catenacci o recintati dal filo spinato e gridano lo scempio di un patrimonio culturale inestimabile che rientra nell’elenco dei beni dichiarati Patrimonio dell’Unesco. L’esposizione è allestita nell’atrio al piano terra della sede di via Nirone. L’inaugurazione si terrà il 20 novembre alle 16.30 in aula Ni 110, con l’intervento del curatore e autore dei testi, Valerio Massimo Minale, del generale Mauro Del Vecchio, già comandante della Brigata Multinazionale Ovest nelle operazioni di KFOR in Macedonia e in Kossovo, attualmente senatore della Repubblica, e di monsignor Francesco Braschi, dottore della Biblioteca Ambrosiana.
Dal 20 al 26 novembre nel loggiato del Cortile d’onore, sempre in largo Gemelli 1, apre la mostra “Tolstoj: Il grido e le risposte”. Il dramma dello scrittore, scomunicato dall’istituzione ecclesiastica, diventa il simbolo del dramma di un’intera nazione, di un’intera Chiesa. Ma è anche alla radice della sua catarsi. Perché, dal confronto con la sua esperienza e i suoi interrogativi nascono, in seno alla Chiesa russa, dapprima l’intuizione di Solov’ev e in seguito un’intera generazione – ricordiamo fra tutti Pavel Florenskij – di martiri e confessori della fede.
L’esposizione è allestita in occasione del convegno di Russia Cristiana “Tolstoj e il suo tempo attualità di un dibattito: di che cosa vivono gli uomini?”, in programma il 21 e 22 novembre in aula Pio XI. Alla giornata inaugurale intervengono Georgij Orechanov, Università San Tichon, Mosca, e Svetlana Mart’janova, Università Statale, Vladimir. Il 22 novembre sono previste relazioni di Georgij Mitrofanov, Accademia teologica, San Pietroburgo; Evgenij Polišcˇuk, Casa editrice del Patriarcato di Mosca; Svetlana Panicˇ, Istituto Solženicyn, Mosca.
Dal 26 novembre al 5 dicembre il primo chiostro della sede di largo Gemelli ospita la mostra "Madre Vojtecha Hasmandova Scb". Nei pannelli rivive l’epoca del regime totalitario comunista in Cecoslovacchia negli anni del 1948 al 1989 attraverso la vita e l’opera della serva di Dio Madre Vojtecha, martire della persecuzione. La mostra si svolge in collaborazione con l’Ambasciata presso la Santa Sede e con il patrocinio della Conferenza episcopale Ceca e della Congregazione delle Suore di Misericordia di San Carlo Borromeo di Praga. L’esposizione itinerante è stata presentata in Repubblica Ceca, in 52 luoghi collegati con la sua vita e con la vita delle sue consorelle.
L’inaugurazione si terrà il 26 novembre alle 15 con l’intervento del cardinale Miloslav Vlk, arcivescovo emerito di Praga, monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’ateneo, Agostino Giovagnoli, docente di storia contemporanea dell’Università Cattolica, monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura dalla Arcidiocesi di Milano, Stanislav Balik, docente di storia all’Università di Praga, padre Petr Sikula, rettore pontificio collegio nepomucemo di Roma, e Remige Anna Cesikova, postulatrice causa canonizzazione.