C'è chi già sicuro di non proseguire gli studi all'università (14,38%); chi non ha ancora deciso quali scelte fare (26,33%); infine, chi ha già deciso di andare all'Università (56,41%) dove, però, prevale la quota di giovani (28,38%) che non ha ancora assunto decisioni definitive sul corso di Laurea da frequentare. Sono i risultati di un'indagine della sede di Cremona in collaborazione con 18 istituti superiori della provincia.
L'indagine è stata progettata ed implementata attraverso un "gioco di squadra" in cui sono stati coinvolti più soggetti: i referenti dei corsi di laurea in Economia aziendale e di Scienze e tecnologie alimentari della sede di Cremona dell'Università Cattolica, il Servizio Orientamento della Cattolica, i dirigenti e gli insegnanti delegati all'Orientamento di 18 Scuole Superiori, e ben 2.080 studenti delle classi quinte di 8 Licei, 7 Istituti tecnici, 3 Istituti professionali. Un grande impegno per le scuole coinvolte, ripagato dall'ateneo con un rapporto di indagine "personalizzato", che ha offerto la possibilità alle singole scuole di analizzare e comparare le valutazioni espresse dai propri studenti con quelle espresse mediamente dagli studenti degli altri Istituti.
Se è vero che le aspettative e le valutazioni dei diplomandi sono risultate correlate al diverso profilo familiare e scolastico dei giovani, dall'indagine si è avuta la conferma di come la condizione giovanile sia in realtà caratterizzata da interessi e percezioni molto omogenee e trasversali. Si tratta degli interessi per Internet, per la musica, per lo sport e per il cinema. L'interesse per lo studio risulta più ridotto. Posto che poco più di un quarto degli studenti ha dichiarato di studiare "in modo discontinuo", i dati rilevati tendono ad evidenziare situazioni molto diverse con una significativa polarizzazione tra studenti (circa 44,5%) che non dedicano allo studio più di 2 ore al giorno e studenti (circa il 29,89%) che si impegnano per un tempo superiore. In generale nei giovani maturandi sembra prevalere un atteggiamento speculativo basato sulla scelta di studiare principalmente in occasione delle interrogazioni. Solo il 16% degli studenti mantiene un impegno costante studiando regolarmente tutte le materie.
Al di là di quello che è stato l'impegno nello studio, la maggior parte degli studenti esprime, comunque, un giudizio significativamente positivo nei confronti della propria scuola tanto che circa il 71,4% ha manifestato un grado di soddisfazione complessivo medio-alto, comune a tutte le tipologie di Istituti scolastici. Si tratta di un livello di "customer satisfaction" che, oltre a essere superiore ai valori medi nazionali, deve essere considerato come un importante elemento di gratificazione e di riconoscimento nei confronti di tutti i dirigenti e gli insegnanti impegnati con serietà e professionalità nella scuola cremonese. Per molti giovani e per le loro famiglie, tuttavia, la conclusione del ciclo scolastico rappresenta anche una situazione ricca di incertezza e di interrogativi sulle scelte future.
Rispetto al dilemma "andare all'Università o ricercare un lavoro" sono emersi tre orientamenti (vedi tabella sopra): chi è già sicuro di non proseguire gli studi all'università (14,38%); chi non ha ancora deciso quali scelte fare, pur se questo tipo di orientamento è suddiviso tra quanti ritengono "probabile" non andare all'Università (9,43%) e quanti, invece, "non escludono" la possibilità di andarci (20,26%); infine, chi ha già deciso di andare all'Università (56,41%) dove, però, prevale la quota di giovani (28,38%) che non ha ancora assunto decisioni definitive sul corso di Laurea da frequentare. Questi differenti profili di orientamento hanno un peso diverso per le diverse tipologie di Istituti scolastici. In generale, dunque, dietro alle aspettative e previsioni dei giovani emerge uno stato "confusionale" e di profonda indecisione che implica una forte domanda di orientamento e di informazioni sulle diverse alternative di scelta. Con riguardo alle scelte universitarie i diplomandi tendono a richiedere da un lato più informazioni sui contenuti, sui livelli di difficoltà e sulle prospettive occupazionali dei singoli corsi di laurea e dall'altro più possibilità d'incontro con esperti e docenti universitari in vista di comprendere più a fondo i cambiamenti del mondo. I canali d'informazione privilegiati sono i siti Internet universitari, gli amici/conoscenti, le visite e gli open day organizzati nelle sedi universitarie, nonché gli incontri con i docenti universitari.