di Sara Caputo *
23.30, Warangal. A bordo di un taxi decisamente economico (un Ape giallo Piaggio senza porte), si intravedono delle luci dagli edifici circostanti; alcune saracinesche sono ancora alzate: donne, sedute per terra, con i loro sari variopinti, instancabili, tessono.
Questo è solo uno degli infiniti fotogrammi che si sono impressi nella mia memoria. Non ho visto l’India dei documentari e delle guide turistiche. Arrivata ad Hyderabad, mi sono velocemente lasciata alle spalle il mondo occidentale da cui provenivo. Una jeep ci copriva dalla pioggia battente e ci ha guidato fino a destinazione, lungo una strada di povertà e degrado. Fuori dai finestrini, una realtà sottosviluppata e piena di contraddizioni. Mucche e animali di ogni genere attraversano le strade e i clacson suonano all’impazzata (sulle vetture di grande dimensione c’è scritto: “horn, please”). Bambini scalzi e svestiti camminano nel fango. Nei villaggi poche case in mattoni e un ambiente decisamente rurale.
L’impatto è stato forte. Gran parte della popolazione dell’Andra Pradesh vive al di sotto della soglia della povertà. Ho visto occhi pieni di sofferenza e mani segnate dalla fatica. Ho ascoltato storie difficili e coraggiose, esistenze basate sul lavoro duro, che si accontentano di 60 rupie al giorno (un euro circa) e hanno anche la forza di donare parte dei loro guadagni.
Warangal è stato anche e soprattutto Bala Vikasa. Il training center è un alloggio che ospita i partecipanti ai vari corsi di formazione. In realtà, la struttura in cui siamo entrati è una famiglia. Ci hanno accolto con il preciso intento di farci sentire a casa e così è stato. Abbiamo avuto l’opportunità di seguire lezioni interattive e coinvolgenti in cui ci siamo confrontati con il sistema delle Ong. Uomini e donne dai 20 ai 60 anni provenienti da Sri Lanka, Nepal, Canada, Afghanistan, Cambogia, Etiopia e Tanzania si sono confrontati quotidianamente per un meraviglioso scambio di esperienze e conoscenza. Il livello di professionalità di questi organismi è elevatissimo. Data la complessità delle problematiche da affrontare, nulla può essere lasciato al caso. E così, scopriamo organizzazioni capillari e altamente efficaci. C’è chi è disposto a non avere stipendio, e lavora da anni come volontario. La loro formula risulta vincente: il microcredito permette alle famiglie di costituire micro business, i corsi di scrittura formano chi è nato in una cultura esclusivamente orale, gli insegnamenti per l’educazione alla sanità e all’igiene sono la base per promuovere lo sviluppo di queste genti. Porto con me la forza e il coraggio di lottare di tutte le persone che ho incontrato e il loro immenso slancio emotivo.
* 22 anni, di Brindisi, laurea triennale in Economia e gestione aziendale, primo anno della laurea magistrale in Management per l'impresa (indirizzo Finanza) – Collegio Marianum