Nello spirito e nella memoria di Matteo Ricci (1552 – 1610) - missionario cattolico e scienziato, dedito alla testimonianza degli ideali di fratellanza tra i popoli, che intese la ricerca scientifica quale modalità per accomunare persone e popoli - mercoledì 27 marzo in Aula Pio XI a Milano è stato conferito il Premio a lui dedicato, deliberato dalla Facoltà di Scienze politiche e sociali, al professor Li Tiangang, direttore del Xu-Ricci Dialogue Institute, Fudan University di Shanghai.
Nell’introdurre la cerimonia il rettore Franco Anelli ha richiamato l’attuale scenario internazionale che vede la civiltà cinese, un tempo a lungo lontana e distante, oggi molto vicina, nonostante l’ostacolo linguistico, e ciò impone il dovere di una reciproca conoscenza approfondita.
Sul rapporto con la Cina è tornato l’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, il quale ha affermato che oggi si assiste a una direzione inversa della “via della seta”: “Il rilancio della via della seta, dopo secoli in cui era l’Europa che andava verso la Cina, vede oggi la Cina venire in Europa. E in questo contesto Matteo Ricci può ispirarci molto, a partire dal tema dell’amicizia, che resta ancora un paradigma straordinario per impostare le relazioni attuali”. Mons. Giuliodori ha poi mostrato alcune immagine di un recente viaggio in Cina da parte di una delegazione dell’Ateneo, accolti dallo stesso prof. Li Tiangang.
A confermare l’attenzione della Santa Sede verso tale iniziativa e quanto rappresenta nei rapporti con la Cina, ha presenziato alla premiazione il cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, il quale nel suo intervento di saluto ha sottolineato gli stretti vincoli culturali e religiosi con la Cina e ha illustrato il senso del dialogo ripercorrendo brevemente i contenuti della Ex corde ecclesiae, la carta costituzionale delle Università Cattoliche, sui principi del dialogo tra fede e ragione e sul dialogo non come strategia ma come esperienza di gioia. Infine ha richiamato passaggi del magistero di papa Francesco sull’incontro tra le varie culture nello scambio dei reciproci doni, facendo presente che la Chiesa aggiorna le strutture del dialogo adeguandole ai tempi.
È toccato al Preside della Facoltà, professor Guido Merzoni, presentare l’illustre ospite ed evidenziare le motivazioni del conferimento del Premio Matteo Ricci. Ha fatto presente che il professor Li Tiangang è un profondo conoscitore della storia del cristianesimo e del confucianesimo in Cina. La sua competenza gli è valsa una notevole stima non solo in Cina ma anche a livello internazionale. Con l’autorevolezza dei suoi studi ha contribuito in modo determinante al riconoscimento pubblico dell’identità cristiana da parte delle autorità politiche di Shanghai.
In particolare Merzoni ha citato gli studi del premiato su Xu Guangqi, alto funzionario imperiale e scienziato vissuto in Cina alla fine del periodo Ming, che si convertì al cristianesimo e fu un personaggio chiave nella storia del cattolicesimo cinese e delle relazioni culturali tra Oriente e Occidente. Xu Guangqi, di cui è stata avviata nel 2011 la causa di beatificazione, fu amico dei missionari gesuiti che operarono in Cina, e in particolare di Matteo Ricci, con il quale stabilì un profondo dialogo culturale, mostrando le opportunità che può offrire la ricerca scientifica nella promozione di un dialogo costruttivo con le istituzioni.
Al termine il professor Li Tiangang ha svolto la tradizionale lectio cathedrae magistralis sul tema Matteo Ricci and Xu Guangqi: what I learned from the Jesuits History in China, in cui ha principalmente evidenziato il rapporto tra Matteo Ricci e Pail Xu Guangqi uniti nel proporre una metodologia missionaria per coltivare il confucianesimo e per favorire gli scambi culturali tra Cina e Occidente.