Torna anche quest’anno Rugby nei parchi. Un’iniziativa che, dai 1.500 bambini del 2012, è passata a coinvolgere 15.000 ragazzi con le loro famiglie.
Una manifestazione che ha l’obiettivo di promuovere lo sport diffuso, destrutturato e accessibile negli spazi verdi cittadini, lavorando sia sull’inclusione e l’integrazione sociale sia sulla diffusione del rugby e dei suoi valori. Sei le tappe italiane per il 2018, cominciando da Milano il 7 aprile (Parco Nord ore 15) per proseguire poi a Venezia, Napoli, Biella, Reggio Emilia e Bari.
L'iniziativa è stata presentata durante una conferenza stampa il 5 aprile a Palazzo Marino dove sono intervenuti gli organizzatori e i partner dell'iniziativa. Per l'Università Cattolica è interventuto il direttore di sede, Mario Gatti, che ha sottolineato il valore educativo che lo sport ha per l'ateneo. Oltre a ricordare le diverse strutture dell'università coinvolte, Gatti ha ribadito il valore dello sport come «fattore di aggregazione, di divertimento e anche di inclusione sociale. La Cattolica si impegna da sempre a sostenere lo sport sia attraverso la documentazione scientifica sia attraverso la formazione degli studenti». E ancora: «"Rugby nei parchi" ha cominciato ad utilizzare spazi cittadini innovativi e a rendere più fruibili alcuni impianti in modo che la città possa essere vissuta in modo nuovo e al meglio».
L’Università Cattolica, condividendo l’obiettivo, ha infatti sempre collaborato all’organizzazione di questo evento, in particolare con gli studenti del corso di laurea in “Scienze motorie e dello sport”, coordinati dalla professoressa Paola Vago, che, anche quest’anno affiancheranno gli istruttori nelle attività pratiche e di gioco dei bambini.
Da quest’anno si aggiunge il contributo degli studenti del master “Comunicare lo sport” dell’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo, con un progetto didattico alla sua prima edizione, ideato e diretto dai professori Paola Abbiezzi e Piermarco Aroldi.
In particolare, alcuni studenti saranno presenti alle tappe nel nord Italia di Rugby nei parchi e fin da ora stanno partecipando all’attività di co-working con lo staff degli organizzatori che avrà come primo sbocco la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Questa fase preparatoria, inoltre, rappresenta il perfetto completamento dell’offerta formativa del master.
Gli studenti si occuperanno anche delle attività di comunicazione e promozione, in particolare attraverso l’analisi del mondo social, e conducendo un’analisi del territorio per trovare nuovi canali di comunicazione online a supporto dell’evento, soprattutto nelle realtà di provincia.
Il rugby appassiona, insomma, e costituisce un'occasione privilegiata per imparare a vivere, sperimentando la fatica, la disciplina, la tenacia, il divertimento. E qualcuno ha anche trovato una famiglia - come ha detto in chiusura della conferenza stampa Tommaso Boni, giocatore delle ZebreRugby e della Nazionale -« che mi ha aiutato, oltre che a formare la mia carriera, a vivere in modo positivo».