“Coronavirus e quarantena: cresciamo insieme”: è questo il nome scelto dalla facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il gruppo Facebook rivolto agli studenti per sostenerli nelle loro attività di studio a distanza, perché possano raggiungere i loro obiettivi, ma anche per supportarli nella difficile condizione che sta vivendo il Paese per la crisi sanitaria dovuta alla diffusione del virus Covid-19, con le relative limitazioni ai movimenti e le indicazioni tese a garantire l’isolamento sociale. Il gruppo ha raccolto in poche ore più di 330 iscritti.
«Vi proponiamo un percorso di crescita - ha dichiarato il preside della facoltà Alessandro Antonietti, - per rendere il momento presente un’occasione per fare cose nuove. Questo gruppo vuole essere uno spazio aperto - positivo, flessibile e creativo - in cui si possano condividere riflessioni sulla situazione che stiamo vivendo e su ciò che stiamo imparando da essa, e spunti su come dare significato e gestire al meglio la vita quotidiana e lo studio».
Una ricerca svolta in queste settimane da psicologi dell’Università Cattolica evidenzia che le persone che più subiscono gli effetti negativi delle restrizioni di questo momento sono quelle che hanno un atteggiamento molto rigido. Questa rigidità aumenta la frustrazione, rendendo le settimane pesanti da sopportare. È molto facile fare l’elenco di quello che non possiamo più fare, ossia di quello che abbiamo perso. Forse, però, è più utile ragionare, oltre che su quello che possiamo fare, anche su quello che possiamo guadagnare in questo periodo. Questo richiede flessibilità, immaginazione e creatività.
Si può ad esempio scoprire che non potendo uscire sabato sera con gli amici anziché irritarsi o sconfortarsi, è piacevole fare una chiacchierata via skype con gli amici, o cercare di trasformare quello che sembra un limite in qualcosa di più costruttivo, come partecipare con loro a un gioco online, cosa che magari non sarebbe venuta in mente in una situazione “normale”.
In particolare nel gruppo vengono proposti esercizi e riflessioni. Un esercizio consiste per esempio nel trovare tre motivi per cui è stato utile non uscire a cena a causa della quarantena. Magari perché ho risparmiato soldi, che possono essere spesi per una vacanza più avanti, o perché così ho potuto imparare a cucinare il salmone al forno, e ho cenato in comode pantofole…
Un altro riguarda la consapevolezza sociale: in che modo è cambiata, in questi giorni, la percezione dell’altro? Le poche attività fuori casa, come il fare la spesa, sono caratterizzate da una “visibile” distanza tra le persone, ma si può pensare a tre motivi per cui le persone possano sentirsi più vicine, oppure a tre modi per essere più vicini a qualcuno.
Anche le riflessioni possono aiutare, magari guidate da alcune frasi che ci guidino nel cogliere nuovi significati in ciò che stiamo vivendo e d’incoraggiamento a farne un’occasione di cambiamento. “Quando soffia il vento, alcuni costruiscono muri e altri mulini” è un proverbio orientale che, fuori dall’immagine, è un invito a pensare che di fronte a perturbamenti dell’ambiente, oltre a un legittimo e necessario atteggiamento di difesa e precauzione, si possono individuare anche delle opportunità e piegare a proprio favore ciò che sta accadendo. Che “mulino” nella mia vita la situazione attuale potrebbe mettere in moto?
Insomma questo momento storico senza precedenti (la prima epidemia di questa portata nel mondo moderno, può essere anche un’opportunità. #iorestoacasa è un occasione da cogliere per pensare, per cambiare qualcosa di se stessi, per diventare migliori, per apprezzare aspetti della vita sui quali forse non ci eravamo soffermati. Anche gesti apparentemente banali e scontati come studiare, lavorare, svolgere le mansioni domestiche, prenderci cura delle persone accanto a noi possono vestirsi di una luce nuova se compiuti con la cura e l’attenzione che ci fa scorgere gli aspetti positivi.