Ha debuttato il 5 maggio con ben quattro eventi L’Idea, un’associazione culturale formata da studenti dell’Università Cattolica. Ad aprire la giornata, Marco Montemagno, giornalista di Sky Tg24 ed esperto di Internet, in coppia con la poetessa Tiziana Cera Rosco, ha coinvolto gli universitari e alcune classi delle scuole superiori in un Internet show, una presentazione interattiva delle potenzialità offerte oggi dalla rete. «Internet va vissuto - ha detto Montemagno - non rende stupidi, ma dà visibilità alla stupidità. Dobbiamo essere in grado di usare la rete a nostro vantaggio, per differenziarci e divenire unici. Internet infatti è soprattutto fondato sulla relazione e, come ogni relazione, svolge un ruolo fondamentale nella definizione della nostra identità».
Nel pomeriggio gli studenti della Cattolica e qualche fan esterno hanno accolto Nicola Savino, speaker di radio Deejay e da anni personaggio apprezzato in radio, tv e cinema. Dopo una simpatica introduzione su Brescia (non Rossella Brescia – sua partner in tv – come Nicola ha voluto sottolineare) e i giovani bresciani, con cui Savino ha avuto a che fare ieri per la prima volta, Silvia e Gabriele di Idea lo hanno intervistato sulla sua carriera. Aneddoti, consigli da esperto del settore e qualche battuta con la voce di Giampiero Galeazzi, il personaggio che tra gli altri ama imitare: Nicola non si è risparmiato, offrendo un quadro disincantato delle radio e delle televisioni generaliste di oggi, troppo schiave dell’audience per produrre qualcosa di veramente apprezzabile. Il web resta lo spazio ideale per i giovani, che devono però contraddistinguersi con una forte motivazione. Solo la passione infatti riesce a smuovere le montagne.
Spazio poi alla Terapia della lettura con Tiziana Cera Rosco. Si parla di identità, discorso già avviato nella mattinata insieme a Montemagno. Con la semplice domanda “Chi siete voi?”, la poetessa milanese invita i presenti a parlare di sé, a indagare se stessi con particolare attenzione all’adolescenza, a suo avviso, il periodo della vita più vicino alla morte. È proprio nei momenti di sconforto e di crisi, che ognuno di noi vive durante gli anni della pubertà, che la letteratura può venire in nostro soccorso. Leggere libri è in realtà leggere noi stessi: impariamo a conoscerci, a prendere coscienza dei nostri limiti e delle nostre paure, acquisiamo consapevolezza di esistere.
In serata è stata la volta di Frankie Hi-Nrg, un rapper italiano, produttore discografico dei suoi stessi brani e grande conoscitore del mondo della musica degli ultimi vent’anni. In apertura tre band di giovani bresciani e un solista hanno proposto all’ospite d’onore le loro canzoni, mentre nella seconda parte della serata, Frankie è salito sul palco per il proprio intervento, dal titolo “Musica e rischi – alla ricerca di un fondo da toccare”, per indagare i cambiamenti della discografia, una discografia che definisce zombie, incapace di morire, seppur ormai inutile. L’intervento del rapper ha interessato in particolare i ragazzi che fanno musica, che gli hanno rivolto dubbi e curiosità per scoprire dall’interno una realtà tanto allettante quanto, alle volte, insidiosa, per chi non ne conosce gli aspetti meno visibili.