Uno studio sistematico dell’impatto dell’emergenza Covid-19 sul Servizio Sanitario Nazionale e sulle modalità di risposta dei 21 sistemi sanitari regionali italiani: è questo il lavoro di ricerca che ha prodotto gli Altems Instant Report Covid-19 che l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari della facoltà di Economia dell’Università Cattolica, dallo scorso 31 marzo a cadenza settimanale, rende disponibili attraverso il proprio sito Internet. I report si basano sull’utilizzo di un set di indicatori per misurare le performance nell’affrontare questa crisi senza precedenti.
Durante la Fase 1 dell’emergenza, sono stati rilasciati i primi cinque numeri degli Altems Instant Report Covid-19, costruiti per valutare l’effetto che i diversi provvedimenti emergenziali (adottati a livello nazionale e a livello regionale) hanno avuto sull’andamento del contagio e per comprendere le implicazioni sui modelli organizzativi progressivamente adottati nelle diverse Regioni. I Report prevedevano un’analisi iniziale del contesto normativo, analizzando i principali provvedimenti nazionali partendo dalla Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 sulla Dichiarazione dello stato di emergenza, per arrivare al Dpcm del 26 Aprile 2020 che annunciava l’avvio della “Fase 2”, ma anche il focus sui principali provvedimenti regionali delle sei regioni monitorate (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Marche) analizzando anche i provvedimenti adottati per l’assistenza ospedaliera e l’assistenza territoriale.
Il core dei report prevedeva 10 indicatori epidemiologici e 19 indicatori clinico-organizzativi, redatti principalmente sui dati rilasciati dal bollettino della Protezione Civile ogni martedì, per poi analizzarli e rielaborarli nel singolo Instant Report rilasciato il giovedì mattina per cinque settimane. L’ultima sezione dell’Instant Report presentava l’analisi dei modelli di risposta regionali, delineando le caratteristiche sintetiche di ciascuna Regione e riportando i punti salienti emersi da una prima valutazione dei dati disponibili, e l’analisi dei profili regionali.
Il team multidisciplinare è composto da oltre 30 esperti con background differenti: economisti e aziendalisti sanitari, medici di sanità pubblica, ingegneri informatici e statistici. Le attività di analisi riguardante lo studio della Fase 1 sono state avviate il 31 marzo 2020 e si sono protratte fino al 30 aprile 2020, analizzando l’evoluzione dei dati dal 1 febbraio 2020 al 28 aprile 2020.
Il gruppo di lavoro è coordinato da Americo Cicchetti, docente di Organizzazione aziendale alla facoltà di Economia dell’Università Cattolica e direttore dell’Altems, con l’advisorship scientifica del professor Gianfranco Damiani e della dottoressa Maria Lucia Specchia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene) della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, del professor Eugenio Anessi Pessina, direttore del Centro di Ricerca e Studi in Management Sanitario dell’Università Cattolica (Cerismas), del professor Rocco Reina dell’Università Magna Græcia di Catanzaro. Il team multidisciplinare è composto da economisti ed aziendalisti sanitari, medici di sanità pubblica, ingegneri informatici e statistici.
«Gli Altems Istant Report – spiega il professor Cicchetti - sono il frutto di un eccezionale lavoro di gruppo che dimostra come in un settore come quello sanitario la multidisciplinarietà è essenziale per analizzare fenomeni estremamente complessi e delicati, come quello dell’emergenza Coronavirus. L’Università Cattolica, in questa prospettiva offre un contesto unico per produrre ricerca robusta ma anche immediatamente utile. Comprendere le risposte organizzative delle Regioni ci permetterà di capire quali errori non devono essere fatti e come le istituzioni del Servizio sanitario nazionale devono adattarsi per rispondere al futuro che ci aspetta».
«L’emergenza Covid-19 - spiega Eugenio Di Brino, ricercatore dell’Altems - è intervenuta in un periodo storico in cui il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn), che ha da poco compiuto 40 anni, è in uno stato di forte pressione, dovuta principalmente ad una decrescita della spesa sanitaria, all’invecchiamento della popolazione e ad un incremento delle innovazioni tecnologiche sanitarie, corredate da una domanda di salute sempre più attenta, a fronte di una costante tutela dell’universalità dell’assistenza, principio fondante del Ssn e faro nelle scelte delle politiche sanitarie. I dati elaborati nei nostri Instant Report evidenziano una variabilità dei dati nelle cinque settimane di analisi: ad esempio, basti pensare all’incidenza dei tamponi effettuali sulla popolazione residente (a livello nazionale si passa dallo 0,84% al 3,06%, mentre a livello regionale si registra un’ampia variabilità tra la Lombardia che passa dall’1,14% al 3,49% e il Veneto che passa dal 2,16% al 6,69%)».
«Un’analisi integrata degli indicatori di impatto organizzativo mostra l’esistenza di scostamenti significativi nella fase d’esordio dell’epidemia (inizio marzo) – aggiunge Filippo Rumi, ricercatore dell’Altems. Tali scostamenti sottolineano una reazione non standardizzata da parte delle Regioni analizzate. A partire dal 23 di marzo, si registra un trend significativamente più stabile che sottolinea l’implementazione di protocolli standardizzati che hanno garantito una gestione più uniforme dell’emergenza sanitaria».
«L’analisi dell'andamento dei dati epidemiologici ed organizzativi relativi all'epidemia e alla risposta messa in campo nelle diverse realtà regionali – dice Andrea Di Pilla, medico di Sanità Pubblica in Formazione del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene), della facoltà di Medicina e Chirurgia - fa emergere una transizione dall'Ospedale Covid al Territorio Covid, da servizi offerti su base individuale a un sistema di presa in carico per gruppi di popolazione, che vede coinvolta tutta una rete integrata di attori e tecnologie, anche per le Regioni più francamente votate all'assistenza ospedaliera».
Il gruppo di lavoro è composto da: Americo Cicchetti, Gianfranco Damiani, Maria Lucia Specchia, Eugenio Anessi Pessina, Giuseppe Scaratti, Michele Basile, Rossella Di Bidino, Eugenio Di Brino, Maria Giovanna Di Paolo, Andrea Di Pilla, Fabrizio Massimo Ferrara, Luca Giorgio, Roberta Laurita, Marzia Vittoria Gallo, Maria Teresa Riccardi, Filippo Rumi, Angelo Tattoli, Entela Xoxi, Carlo Favaretti, Andrea Silenzi, Rocco Reina, Marzia Ventura, Concetta Lucia Cristofaro, Walter Vesperi, Anna Maria Melina, Teresa Gentile, Giovanni Schiuma, Primiano Di Nauta, Raimondo Ingrassia, Paola Adinolfi, Giada Di Guardo.