L’Università Cattolica venerdì 19 giugno celebra la festa patronale in occasione della Solennità del Sacro Cuore, cui è dedicata. 

La festa, quest’anno più sobria a causa dell’emergenza sanitaria che ha sospeso gli eventi culturali che affiancavano le celebrazioni religiose, sottolinea e ricorda il legame inscindibile tra l’Ateneo dei cattolici italiani e il Sacro Cuore: un vincolo di fede che affonda le sue radici nella storia dell’Università Cattolica e nella devozione del fondatore padre Agostino Gemelli e dei suoi più stretti collaboratori della prima ora - il medico Ludovico Necchi, la cassiera Armida Barelli e monsignor Francesco Olgiati.

Approssimandosi il centenario dell’inaugurazione del primo anno accademico dell’Università – il 7 dicembre 1921 – la ricorrenza attuale desidera fare memoria viva di questo legame che non è di dedicazione formale, ma trova la sorgente spirituale e il fattivo intervento del Sacro Cuore, “sede della sapienza e della scienza”, come soleva dire la Barelli, in tutta la sua storia a partire dalle azioni programmatiche, progettuali e logistiche alla base dell’avvio dei corsi nell’edificio di via Sant’Agnese (prima sede dell’Università), fino al sostegno nelle difficoltà successive: l’ottenimento del riconoscimento statale nel 1924, l’acquisto e il restauro dell’attuale sede di largo Gemelli inaugurata nel 1931, la ricostruzione dopo i danni dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale nel 1943, e  il successivo sviluppo con il sorgere di nuove Facoltà. 

Vale anche ricordare, nell’ambito della assoluta fiducia nel Sacro Cuore da parte dei fondatori, l’accettazione della volontà di Dio nella loro vita: la malattia e la morte del dottor  Ludovico Necchi nel 1930, gli incidenti d’auto di padre Agostino Gemelli nel 1940 e nel 1946 (con danni permanenti alle gambe), la malattia e la morte di Armida Barelli nel 1952.

Proprio la “signorina” Barelli, nel suo discorso durante l’inaugurazione dell’Università del 7 dicembre 1921, in qualità di cassiera, fece intendere che il vero tesoro della cassa dell’Università era di natura spirituale: un continuo miracolo del Sacro Cuore, opera della provvidenza che suscitava la generosità di benefattori anonimi e poveri essi stessi, ma utili – in tempi di miseria e di avversità verso la Chiesa – a raggiungere l’obiettivo della costituzione di una Università Cattolica.

E anche oggi l’Università è chiamata ad attingere alla sorgente del Sacro Cuore di Gesù il sostegno e le ragioni per rispondere alle sfide che i nuovi tempi e le nuove avversità continuano a porre alla società e alla storia.