Nella splendida cornice di Piazza del Foro si è svolta la prima Festa di laurea della Cattolica sabato 12 maggio.
Con il Capitolium sullo sfondo, nel centro religioso e civile dell’antica città romana, simbolo della Storia, del Tempo che corre e di cui ogni laureato deve farsi erede e innovatore. Come ha sottolineato il prorettore Mario Taccolini nel suo saluto alla piazza. “Ereditate un patrimonio di formazione, educazione, integrate a valori e capacità di lettura del presente alla luce del passato, per aprirvi al futuro ed essere capaci di immaginarlo. Siete eredi di un prezioso patrimonio a cui attingere per affrontare, da innovatori, un futuro non in discesa, verso un orizzonte cosmopolita”.
La consegna dei diplomi di laurea magistrale ai cento ragazzi presenti è stato motivo d’orgoglio per tutta la città rappresentata sul palco dal sindaco Emilio Del Bono. “Brescia vuole essere una città universitaria, accogliente e attrattiva. Si sceglie un ateneo per la qualità degli studi, ma anche per il luogo e i servizi. Per questo esiste collaborazione fra noi, per questo siamo a fianco della Cattolica che sta investendo sul futuro con una sede a Mompiano. L’università rimanda al termine universale, e Brescia vuole avere uno sguardo universale in un momento in cui ci si chiude sempre più. Brescia, città di imprenditori vocati all’internazionalizzazione, città di missionari sa aprirsi al mondo senza perdere le radici”.
La cerimonia è entrata nel vivo con l’«inspirational speech» di Valerio Camerano, Amministratore delegato di A2A dal titolo “Quale bussola per il futuro?”. Un discorso appassionato, poco convenzionale con consigli fuori dal coro e avvisi ai naviganti.
“La bussola indica sempre il Nord, mentre voi per orientarvi dovrete disporre di almeno altre tre verità: dove vi trovate, dove volete andare e come governare la vostra rotta. Partenza, viaggio e destinazione: non scordate che spesso la felicità vera è proprio nel mezzo, non rimandatela. Coltivate l’intuizione e l’esperienza, senza perdere la “giovanilità”. Mantenete l’essenzialità della sfida, senza però perdervi in essa, allenate la vostra capacità diagnostica, fate de-marketing di voi stessi, prendete le distante dalle vostre idee, in modo da non innamorarvene, senza vederne più i limiti; non confondete l’informazione con la cultura, non fate mai da soli: il mondo è un sistema cooperativo che funziona per intelligenza decentrata. E infine, coltivate e allevate la speranza.”
La cerimonia si è conclusa con l’emozionante lancio del tocco dalle gradinate in marmo del Capitolium che conducono al podio del pronao rialzato. A fare da garanti di questa memorabile giornata i venti Testimoni di tufo, opere di Mimmo Paladino, che popolano l’ingresso del Tempio, e che portano indietro nella storia. E’ come se questi personaggi antichi, posti in questo luogo del passato fossero lì ad aspettare i laureati magistrali per condurli alla scoperta del mondo.