“No one is saved alone”: Il mondo guardava ai leader religiosi e politici che guardavano il mondo per proteggerlo, quando Roma è tornata a essere capitale della Pace.

Dalla piazza San Pietro vuota dello scorso marzo alla piazza del Campidoglio piena di speranza sono trascorsi più di sei mesi: la Comunità di Sant'Egidio ha riunito nuovamente le grandi religioni mondiali e i rappresentanti delle istituzioni nell’incontro internazionale “Nessuno si salva da solo – Fraternità e Pace”, nel solco dello “spirito di Assisi” vivo dal primo incontro del 27 ottobre 1986.

Con la partecipazione di papa Francesco e del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha risuonato forte l’appello contro la guerra.

«Mettere fine alla guerra - ha detto Papa Francesco nel suo discorso prima della lettura dell’Appello di pace - è dovere improrogabile di tutti i responsabili politici di fronte a Dio. La pace è la priorità di ogni politica. Dio chiederà conto, a chi non ha cercato la pace o ha fomentato le tensioni e i conflitti, di tutti i giorni, i mesi, gli anni di guerra che hanno colpito i popoli! C'è bisogno di pace! Più pace!».

Insieme al Santo Padre hanno pronunciato parole di pace anche il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, il segretario generale del Comitato superiore della fraternità umana (Islam), Mohamed Abdelsalam Abdellatif, il buddista Shoten Minegishi, e il rabbino capo di Francia, Haim Korsia, che ha condiviso una «preghiera per Samuel Paty, il professore francese che è stato assassinato semplicemente per aver portato a termine la sua missione. Una preghiera per quest'uomo che sapeva che la lotta per l'educazione è quella che offre umanesimo da condividere».

«Le cure e i vaccini che la scienza potrà offrirci devono essere disponibili per tutti, in tutto il mondo» ha detto il presidente Mattarella, sottolineando il ruolo dell’Italia come luogo di dialogo e pace in un periodo così complesso come quello della pandemia.

Prima di riunirsi tutti insieme sul colle del Campidoglio i leader religiosi hanno pregato in luoghi diversi: i cristiani nella basilica dell'Ara Coeli, gli ebrei nella Sinagoga, i musulmani nella Sala Rossa del Comune, i buddisti nell'ex chiesa di Santa Rita, Sikh e Indù nel convento dei Francescani.

Essere «responsabili per gli altri. E l'altro sarà la via per salvare sé stessi» ha detto Papa Francesco nell’orazione. «Ogni altro, ogni essere umano, qualunque sia la sua storia e il suo credo. A cominciare dai poveri».

Alla fine dell'incontro è stato diffuso un appello per la pace a nome di tutte le religioni presenti.