Nel 1919 il mondo stava uscendo a fatica dalla tragedia della Prima guerra mondiale. Nel 2019, sono tanti i contrasti che alimentano conflitti sempre meno controllabili. Allora come oggi, tutto ciò suscita attese di pace e speranze di un mondo diverso. Nel 1919 erano diffuse in un Occidente che parlava di autodeterminazione dei popoli e di Società delle Nazioni; nelle diverse confessioni cristiane che esprimevano un nuovo universalismo; in una Cina che nel Movimento culturale e politico del 4 maggio cercava nuovi valori per fondare il suo futuro. Nel 2019 attese e speranze emergono in una Chiesa cattolica che con papa Francesco propone una larga fraternità umana; in un’Europa alla ricerca del suo futuro; in una Cina che sta prendendo un posto nuovo nel mondo.
Sono questi i temi del convegno che si tiene martedì 14 maggio in Università Cattolica, organizzato dall’Istituto Confucio, diretto dalla professoressa Elisa Giunipero, e dal Centro di World History, diretto dal professor Agostino Giovagnoli. Parteciperanno il Segretario di Stato, cardinal Pietro Parolin, e molti illustri studiosi, tra cui Andrea Riccardi, Adriano Roccucci, Morris Rossabi, Guido Samarani, Liu Guopeng, Luciano Tosi, Daniela Preda. Saranno presenti anche due vescovi cattolici cinesi, monsignor Li Shan, vescovo di Pechino, e monsignor Huang Binzhang, vescovo di Shantou.
«Realizzando questo evento – afferma il professor Giovagnoli - l’Università Cattolica del Sacro Cuore si offre come luogo di confronto culturale tra prospettive diverse, in particolare quella della Chiesa cattolica e della Cina contemporanea, in sintonia con gli orientamenti del pontificato di Papa Francesco».
Nella prima sessione, di carattere generale, si parlerà dell’impegno della Chiesa cattolica per l’unità della famiglia umana da Benedetto XV a Papa Francesco (Parolin); dei rapporti tra le confessioni cristiane dopo il 1919 in una nuova chiave ecumenica (Riccardi); dei diversi approcci alla globalizzazione tra XX e XXI secolo, in un’ottica europea, americana e asiatica (Giovagnoli); dei problemi irrisolti nel passaggio dagli imperi agli Stati nazionali e di cui i nazionalismi sono ancora oggi espressione (Roccucci).
La Seconda sessione sarà dedicata alla Cina dopo la Prima guerra mondiale, esaminando la sua posizione nel mondo (Rossabi e Samarani), il mutato approccio della Chiesa cattolica nei suoi confronti (Giunipero), i nuovi orientamenti degli intellettuali cinesi (Liu Guopeng) e il ruolo delle donne (De Giorgi). La terza sessione è invece dedicata alle speranze e alle attese dell’Occidente nel 1919 e negli anni seguenti, per la promozione della dignità dei popoli e di una maggiore solidarietà internazionale (Tosi), i primi progetti di unificazione europea e le prospettive di un nuovo umanitarismo.