Due ore di incontro (collegati in streaming) per affrontare i temi che stanno a cuore agli studenti e per confrontarsi sulle possibili soluzioni, anche in vista del prossimo Senato accademico. «E se arriviamo un attimo dopo, rispetto al sorgere dei vostri dubbi, è perché prima abbiamo voluto approfondire le questioni e proporvi soluzioni ponderate». Questa mattina, il rettore, professor Franco Anelli, assieme al pro rettore, Antonella Sciarrone Alibrandi, al direttore amministrativo dell’Ateneo, Paolo Nusiner, al vicedirettore, Alessandro Tuzzi, e al direttore della sede di Milano, Mario Gatti, ha incontrato i rappresentanti degli studenti nella Consulta di Ateneo per spiegare la strategia dell’Università in questa fase di sospensione della didattica tradizionale per l’evolversi della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus COVID-19.
In sintesi: non intendiamo trasformarci in una Università telematica, ma usiamo tutte le migliori tecnologie su cui abbiamo già investito in questi ultimi anni per garantire agli studenti il proseguimento del loro corso di studi.
Erano presenti in videoconferenza Giovanni Aulino, Alessandra Belloli, Federico Bertocchi, Diego Frigidi, Giovanni Guida, Omar Mazzucchelli, Riccardo Perdichizzi, Pietro Pirola, Carlo Torregiani e Davide Turco. Il rettore ha spiegato che la «lezione in streaming on line funziona bene quando è seminariale o quasi», e infatti ne stiamo facendo e ne faremo di questo tipo, ma avendo cento «corsi di tipo diverso», «con picchi di 300 ore di lezione in contemporanea», siamo costretti a pensare ad attività didattiche da remoto sia di tipo sincrono sia di tipo asincrono, per assicurare a tutti gli studenti la parità di trattamento nella fruizione del servizio didattico.
«Le facoltà stanno già registrando le lezioni», secondo le indicazioni che i presidi hanno spiegato anche agli studenti nelle loro recenti lettere. Si stanno infatti attrezzando in queste ore 100 aule per farle funzionare anche in diretta; si stanno fornendo le opportune istruzioni tecniche ai docenti delle facoltà che tradizionalmente e per ragioni legate alla loro specificità non usano diffusamente gli strumenti digitali. L’utilizzo massiccio della piattaforma Blackboard è già partito. Negli ultimi due giorni sono state già registrate molte ore di lezione e la programmazione ne prevede altrettante nei prossimi giorni, oltre a tutto il materiale didattico integrativo che i professori stanno caricando da giorni in rete.
Per la discussione delle tesi di lauree la soluzione sembra di non difficile attuazione, grazie agli strumenti per comunicare da remoto. Più complesso invece è il tema degli esami di profitto, che coinvolge aspetti di carattere formale e legale che non possono essere risolti mediante soluzioni creative dei singoli atenei; sulla questione la conversazione tra i vertici dell’Ateneo e i rappresentanti degli studenti è tornata spesso nelle due ore di confronto e dialogo. Il rettore ha comunque garantito che le scadenze e i termini che dipendono dall’Ateneo saranno riprogrammati.
Il direttore amministrativo, Paolo Nusiner, ha ricordato agli studenti che, nonostante il piano che prevede anche il lavoro da casa per alcuni tipi di dipendenti, gli uffici funzionano, ma certamente è opportuno evitare l’afflusso di persone, attraverso l’utilizzo di mail. Le Biblioteche inoltre sono rimaste aperte per il servizio di prestito libri, ma - come sottolineato dalla rappresentante degli studenti - è opportuno trovare una soluzione per la consultazione dei volumi in loco soprattutto per alcune particolari categorie di tesisti. E a una soluzione di questo tipo si sta appunto lavorando.
Dopo i recenti aggiornamenti sul sito www.unicatt.it e le informazioni date attraverso la mail infocoronavirus@unicatt.it a oltre 700 persone in pochi giorni, a cui si aggiungono le migliaia di risposte date via call center e iCatt, ulteriori notizie utili per gli studenti, per le famiglie e per i docenti arriveranno dopo il Senato accademico dell’inizio della prossima settimana.
Gli studenti hanno infine suggerito di continuare questo dialogo diretto tra loro e i vertici dell’Ateneo, come nel caso delle lettere del rettore e dei presidi e di incontri come questo che si ripeteranno nelle prossime settimane, oltre a spingere sul tasto di una comunicazione sempre più proattiva sui social network.