“Le religioni non sono il problema ma fanno parte della soluzione, pertanto siamo ‘condannati’ al dialogo interreligioso”: era una delle frasi ricorrenti del cardinal Jean-Louis Tauran, a lungo presidente del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso della Santa Sede. A ricordare la sua opera di «tessitore di ponti del dialogo» sono stati a Milano giovedì 16 gennaio il suo successore il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot (il testo integrale del suo intervento), alla guida del dicastero dal maggio dello scorso anno, e Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Muslim World League, nell’ambito del convegno “L’uomo del dialogo. Il cardinale Jean-Louis Tauran”, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Un’occasione per riflettere sul dialogo tra le religioni e sul rapporto tra cristianesimo e Islam ma anche, come ha detto il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, per «ricordare un instancabile costruttore di pace come Tauran in un ateneo cattolico, luogo privilegiato di conoscenza e di confronto di opinioni, di idee, di dialogo inteso come apertura e comprensione della storia dell’altro». L’incontro è stato introdotto da Wael Farouq, docente di Lingua e letteratura araba nella facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Ateneo, e coordinato dal giornalista Roberto Fontolan.
I valori dell’altro e l’amicizia tra i popoli sono stati temi ricorrenti nell’intervento del segretario generale della Muslim World League. «È naturale che ci siano differenze di pensiero politico, culturale e religioso, ma non è naturale che a causa di queste differenze ci si rifiuti di collaborare, conoscerci, amarci e lavorare insieme». È invece l’amicizia, ha affermato Al-Issa, che va perseguita: «L’amicizia non praticata è come una statua senz’anima: occorre essere tutti amici anche con i non credenti, vivere la riconciliazione». E, ha aggiunto, «la relazione tra mondo islamico e mondo cristiano è un’amicizia che si consolida giorno per giorno».
Il richiamo è al Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune che il 4 febbraio 2019 il Santo Padre e il Grand Imam di Al-Azhar Ahmed Al-Tayyebh hanno firmato ad Abu Dhabi. «Le religioni sono alle radici del dialogo per conservare i valori morali per tutti», ha osservato Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa. «Papa Francesco è un papa eccezionale: giunto da noi con rispetto, è molto apprezzato e stimato dai musulmani».
Il rapporto di amicizia tra mondo cristiano e musulmano era stato sempre a cuore del cardinale Tauran. Come ha ricordato il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, Tauran era convinto che «le buone relazioni fra cristiani e musulmani potessero dare un insostituibile contributo alla pace nel mondo, sostenendo che la vera minaccia non fosse lo scontro di civiltà, al quale non credeva, ma piuttosto lo scontro di ignoranze e di radicalismi».
ll cardinale Ayuso Guixot ha poi richiamato le caratteristiche che per il cardinal Tauran doveva avere il dialogo interreligioso: «Identità, alterità, e sincerità». «Quindi nel dialogo interreligioso non si deve rinunciare alla propria fede o nasconderla, ma ci si deve far interpellare dalle convinzioni altrui e prendere in considerazione argomenti diversi dai propri. Ogni religione ha la propria identità, ma si deve accettare di considerare che Dio è anche all’opera in tutti, nell’anima di chi lo cerca con sincerità. Infine il dialogo non nasce da tattica o interesse, ma è richiesto dal profondo rispetto per tutto ciò che nell’uomo ha operato lo Spirito, che soffia dove vuole».