L’Associazione dei pazienti diabetici (ADiGem) e gli studenti in Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Segretariato Italiano Studenti in Medicina, insieme con gli specialisti diabetologi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica hanno promosso, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, celebrata martedì 14 novembre, la quinta edizione dell’evento di sensibilizzazione “Prevenire è meglio che curare” nella Hall del Policlinico Gemelli.
La Giornata Mondiale del Diabete quest’anno è stata dedicata in particolare alle famiglie: lo slogan della Giornata è, infatti, “The Family and Diabetes”, per promuovere il ruolo della famiglia nella gestione, cura e prevenzione del diabete. Tutte le famiglie possono essere potenzialmente colpite dal diabete e quindi la conoscenza dei fattori di rischio per tutti i tipi di diabete è essenziale per rilevarlo precocemente. La diagnosi precoce e il trattamento più adeguato sono fondamentali per prevenire le complicanze del diabete. Il supporto della famiglia nella cura del diabete gioca un ruolo sostanziale per il raggiungimento del successo terapeutico.
Gli studenti del SISM e i volontari con diabete hanno invitato utenti e visitatori del Gemelli e li hanno assistiti nella compilazione di un questionario che stima la probabilità di andare incontro a diagnosi di diabete mellito di tipo 2 entro 10 anni, valutando i principali fattori di rischio (eccesso ponderale, stile di vita, familiarità). Dopo aver rilevato i dati antropometrici (peso e altezza) e misurata la pressione arteriosa, gli specialisti diabetologi del Gemelli hanno valutato gratuitamente il rischio di sviluppare la malattia e fornire indicazioni sulla prevenzione del diabete e sull’educazione a un corretto stile di vita. Nelle persone a rischio sono stati effettuati controlli della glicemia attraverso la misurazione capillare.
Grande la partecipazione all'iniziativa con 572 screening con glicemia, 7 casi di prediabete, 2 casi probabili neodiagnosi di diabete (da confermare mediante analisi di laboratoriio) e 17 casi di diabete scompensato, individuati grazie alla misura dell'emoglobina glicosilata e indirizzati con urgenza ad una visita diabetologica.
“Il diabete di anno in anno aumenta con numeri impressionanti, oltre ogni possibile immaginazione. I motivi sono molti, in particolare un errato stile di vita (una dieta non corretta e scarsa attività fisica). Serve più consapevolezza sull'argomento – afferma il professor Dario Pitocco, docente di Patologia Speciale Medica e Semeiotica Medica all’Università Cattolica e Direttore responsabile UOSA di Diabetologia del Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. – “Il diabete coinvolge ogni famiglia e al fine di riconoscerne i segnali, occorre più informazione. Non sempre il diabete si può prevenire, ma si può controllare ed è meglio non sottovalutarlo”.
“Il diabete non è solo glicemia alta, ma anche un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, come infarto ed ictus; – afferma il professor Andrea Giaccari (nella foto in alto con collaboratori e studenti), docente di Patologia speciale medica e semeiotica medica all’Università Cattolica e responsabile TeamDiabete e del Centro per le Malattie Endocrine e Metaboliche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – infarto ed ictus sono tuttavia prevenibili se l’intervento multifattoriale è precoce, fin dalla diagnosi. Per questo è importante che tutti gli operatori sanitari, (medici delle varie specialità e di Medicina Generale, nutrizionisti, psicologi, infermieri) collaborino in team”.