Maestro delle sfumature, autore di centinaia di interviste e di libri (l’ultimo con Roberto Saviano Spiegami l’Italia!), Giovanni di Lorenzo è direttore del noto settimanale, Die Zeit, e conduttore sin dal 1989 (anno della caduta del Muro di Berlino!) del talk show più longevo della Tv tedesca, 3nach9, nato nel 1974.
Giornalista italo-tedesco, di Lorenzo si è trasferito a undici anni in quella Germania che è diventata la sua Heimat, più che una patria, il luogo del cuore. E di questa lingua simbolica che è il tedesco ha scelto di fare la sua professione. Così ha presentato il giornalista Federica Missaglia, direttore del master “Deutsch für die internationale Wirtschaftskommunikation”, aprendo il dialogo “Quali lingue e linguaggi parlano i media in Europa?” lo scorso 21 novembre quando il docente e critico televisivo Aldo Grasso l’ha intervistato davanti agli studenti.
Tra i due si è aperto un dialogo che ha toccato le difficoltà di comunicazione degli stessi giornali che «sono di difficile comprensione in alcuni casi più che in altri. In Italia - ha detto di Lorenzo - se ti perdi una puntata non capisci più niente. Quello che cerchiamo di fare con Die Zeit è proprio l’operazione contraria: cercare di spiegare sempre, ogni volta, qual è il tema in modo chiaro, in modo che tutti possano capire». E questa è forse anche la chiave del successo del suo giornale, uno dei pochi cartacei che continua a mantenere i suoi abbonati, laddove quasi tutti perdono lettori.
«Quando in tutta Europa è entrata nelle case con l’obiettivo di allargare il suo pubblico, la tv commerciale ha cominciato ad affrontare temi più leggeri e la tv pubblica ha seguito l’esempio abbassando molto il livello dei programmi…». Allo stimolo di Aldo Grasso di Lorenzo, che aveva fatto la tesi di laurea proprio sulla ascesa delle emittenti private di Silvio Berlusconi, ha risposto che se questa osservazione è vera, da un lato occorre rispettare il diritto delle persone a una informazione chiara e comprensibile, e dall’altro non offendere la loro intelligenza proponendo non solo programmi banali, ma anche alternative interessanti.
E l’avvento del digitale? Alla domanda di Grasso di Lorenzo ha risposto con il richiamo all’approfondimento e al piacere della lettura che sul digitale è più difficile da trovare. L’online a Die Zeit aiuta soprattutto persone nella fascia di età tra i 30 e i 45 anni che, divisi tra professione e famiglia, hanno poco tempo per leggere un giornale, ma per fidelizzarli anche per accedere all’online è preferibile proporre un abbonamento.
L’incontro era dedicato a lingue e linguaggi e non poteva mancare un richiamo alla volgarizzazione delle espressioni che si sentono soprattutto nei dibattiti politici in tv. Un’abitudine inaccettabile per di Lorenzo perché «discriminare, minacciare, offendere sono azioni che minano la democrazia. Occorre uno Stato che imponga dei limiti e conseguenze alle offese».
«Un vero peccato avere questo problema in Italia - ha concluso di Lorenzo -, un Paese che è sempre stato una sorta di laboratorio per fenomeni politici, che poi sono dilagati in tutto il mondo. Il tentativo che i media dovrebbero fare è quello di costruire un terreno per aprire la discussione anche tra posizioni differenti nel rispetto l’una dell’altra facendo sì che le persone che richiedono un dialogo trovino uno spazio in cui sentirsi ben rappresentate».