Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo su Cattolica News brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno accompagnati da un’immagine scelta in rete.
Vangelo di Giovanni (Gv 14,7-14)
Ascolta "«E ci basta!»" su Spreaker.
Gerusalemme, di sera, nel cenacolo, al piano superiore. Gesù saluta i suoi discepoli prima di andare incontro alla Croce. Di lì a poco sarebbe uscito, avrebbe attraversato la valle del torrente Cedron, per entrare nel giardino degli ulivi.
I discepoli ancora non capiscono, dopo tre anni di “catechesi”! Le loro domande – di Tommaso, prima (v. 5), di Filippo, ora (v. 8), e di Giuda, poi (v. 22) – tradiscono un’incomprensione. «Mostraci il Padre e ci basta» (Gv 14,8), dice Filippo, che forse si aspettava una visione come quella di Mosè, sul Sinai.
Mosè, però, non aveva potuto realmente “vedere”: «Tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo» (Es 33,20). Con Gesù, invece, tutto al contrario, “Dio è capovolto”: possiamo vedere il volto di Dio ed è Lui a morire!
«E ci basta», aggiunge Filippo, quasi a dire: “Ti chiedo poco, me lo faccio bastare”.
Invece è tutto! «E ci basta», quasi a dire: “Ti chiedo tutto; il Tutto che ci riempie in maniera traboccante”.
Come i discepoli, anche noi siamo ciechi. Come Paolo, abbiamo bisogno di qualcuno che ci ridoni la vista.
Non attraverso una “morale”, ma attraverso un incontro. Il cristianesimo è questo incontro. È vedere Gesù, è ascoltarlo, toccarlo, gustarlo, sentirne il profumo! E profumare di lui il mondo intero.
Davide Riserbato, docente di Teologia