a cura di Paolo Ferrari e Katia Biondi
Sale la tensione in Medioriente dopo l’uccisione da parte degli Stati Uniti del generale iraniano Qassem Soleimani e la minaccia di ritorsioni anche militari da parte dell’Iran. Una reazione che in parte si è già fatta sentire con l’attacco missilistico alle due basi militari americane di Erbil e Al Asad ma che ha messo in campo anche strategie di cyberwar. Quali sono le ragioni che hanno portato all’escalation e come leggere le strategie di politica estera e militare dell’amministrazione Trump? Quale ruolo potrebbe giocare l’Europa per non restare ancora una volta alla finestra a esprimere preoccupazione e a esortare a una riduzione della tensione?
Abbiamo chiesto ad alcuni professori dell’Università Cattolica di spiegare le origini e gli sviluppi della nuova crisi mediorientale e di aiutarci a capire quali strumenti si possono adottare per spegnere la miccia di una situazione esplosiva.
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