Ogni progetto senza la persona e il suo valore fallisce. È questo in sintesi il messaggio emerso dalla lezione che Alberto Piatti, Executive Vice President – Impresa Responsabile e Sostenibile Eni Foundation (nella foto a sinistra), ha tenuto martedì 27 marzo agli studenti del corso di Storia dell’Africa di Beatrice Nicolini, facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica.
Piatti ha parlato di “Cultura della sostenibilità in Eni ed esperienze di cooperazione”, partendo dalla sua vicenda personale e professionale che lo ha condotto in Eni. Fare cooperazione oggi «vuol dire fare sistema». Per esempio, in termini ambientali, «la transizione da petrolio e carbone a gas con impronta carbonica più bassa è ormai ampiamente in atto: i percorsi di transizione energetica sono irreversibili».
La domanda di energia aumenta nel mondo del 40% annuo. Ancora oggi 3 miliardi di persone cucinano con le biomasse e si registrano 400 milioni di decessi soprattutto di donne e bambini. Un miliardo di persone, inoltre, non ha accesso all’energia. È un imperativo cambiare il paradigma - coltan e litio sono ancora ampiamente in uso - e rendersi conto che costringere il sud del mondo a vivere senza energia sostenibile non farà altro che aumentare i percorsi migratori. «Le mamme di un asilo in Mozambico sono i nostri principali stakeholder e se non vengono ascoltate e comprese, anche Eni non va da nessuna parte», ha concluso Piatti.