“Cominciate col fare il necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”: richiama le parole di San Francesco d’Assisi la Giornata del dono organizzata in Cattolica a Piacenza nella mattina 4 ottobre, su iniziativa di tutte le facoltà del campus piacentino.
Una giornata ricca di incontri, caratterizzata da testimonianze forti, di grande impatto emotivo, nata per stimolare negli studenti e in tutta la comunità universitaria una riflessione continua sui valori della solidarietà e della fraternità creando un’opportunità diretta di vivere in prima persona alcune esperienze di dono.
Con la testimonianza e l’esperienza di chi già rende concreta l’esperienza del dono attraverso l’attività di volontariato, si è fatto luce su alcune possibili declinazioni con cui il dono può manifestarsi: il dono di sé; Il dono della competenza; Il dono della cura; Il dono del cibo; Il dono del tempo; Il dono delle abilità; il dono dell’ascolto; il dono della cittadinanza, il dono della cooperazione.
Ad arricchire la mattinata gli interventi di Don Antonio Mazzi, che ha aperto la giornata invitando i giovani a compiere la “rivoluzione dolce” scegliendo di vivere per il dare anziché per il ricevere. Di grande intensità anche la testimonianza della ballerina, pittrice e scrittrice priva di braccia Simona Atzori “Per me il dono è la vita stessa, è importante non solo viverlo, ma anche incarnarlo con la mia arte”..
La giornata promossa dall’Università Cattolica in collaborazione con SVEP Centro Servizi per il volontariato di Piacenza, è stata ufficialmente inserita nelle iniziative del #DonoDay2018, un giorno dedicato a chi fa del dono una pratica quotidiana promosso per il quarto anno consecutivo dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) per valorizzare l’Italia del bene, per costruire la mappa dell’Italia che dona, un Paese capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del dono in tutti i suoi aspetti e di portare avanti la riflessione sull’importanza della buona donazione. Una mappa in cui appare da quest’anno anche la città di Piacenza.
La mattinata piacentina dedicata al dono si è conclusa con l’inaugurazione del secondo filare del frutteto della sede che, avviato lo scorso anno, nasce con l’intento di simboleggiare tutte le Facoltà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza attraverso gli alberi da frutto, emblema di solide radici e di sapidi frutti, come il sapere.