Raffaele Cantone sale in cattedra in Università Cattolica. Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha tenuto la sua prima lezione nell’ambito del corso di perfezionamento in Anticorruzione e Trasparenza (Copat), lo scorso 12 maggio, dopo l’introduzione del preside della facoltà di Giurisprudenza Gabrio Forti, direttore del Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale (Csgp), tra i promotori del Corso. Il professor Forti ha ringraziato l’Anac per la fattiva collaborazione con l’Ateneo, promossa con la stipula della Convenzione triennale dello scorso 16 marzo 2017. Tra le principali mission dell’Autorità, al pari di altre realtà presenti all’estero, vi è proprio l’aspetto formativo e divulgativo, perché permette di condividere i risultati dell’attività di contrasto alla corruzione e di innescare, così, meccanismi virtuosi nella società civile
Sulla scorta di tali rilievi, l’intervento del presidente Cantone ha ribadito come il ruolo primario dell’Anac sia quello della promozione di una cultura della legalità, della trasparenza, ma anche di una profonda conoscenza del fenomeno corruttivo. Conoscenza che è richiesta per tutti i professionisti che, a qualunque titolo, si debbano occupare di corruzione (funzionari della Pubblica amministrazione, giudici, avvocati), non ultimo il legislatore, chiamato a dare risposte efficaci.
Sul punto, il relatore ha commentato l’art. 32 del d.l. del 24 giugno 2014, n. 90, introdotto nel nostro ordinamento con lo strumento della decretazione d’urgenza, in risposta a due “scandali” di grande rilevanza “sistemica” e dal forte impatto mediatico: le vicende corruttive che hanno riguardato l’appalto di “Expo Milano 2015” e quelle, susseguitesi in un breve lasso di tempo, relative alle paratie del “Mose” di Venezia. Il Parlamento, in risposta a tali crimini, con il decreto legge in esame, ha “nuovamente” riformato la Pubblica amministrazione, potenziando l’attività dell’Anac.
In particolare, sono stati attribuiti poteri di controllo straordinario sull’ente gestore di Expo, e - in presenza di situazioni sintomatiche di condotte illecite - su una qualsiasi impresa aggiudicataria di appalti pubblici, prevedendo finanche la possibilità di sostituirsi agli organi gestori della stessa (il cosiddetto commissariamento). La norma è stata introdotta per soddisfare una duplice esigenza: tutelare l’efficienza della Pubblica amministrazione e reprimere le condotte corruttive di aziende a rilevanza pubblica. Non sono tuttavia mancate, come ha avuto modo di sottolineare il relatore, critiche derivanti da un difetto di tassatività e chiarezza del testo normativo, che ha determinato non poche problematiche applicative.
Il presidente Cantone ha rimarcato, quindi, l’importanza di strategie di intervento ragionate e coordinate con gli operatori qualificati e l’importanza di iniziative formative come il corso di Prevenzione in Anticorruzione e Trasparenza, finalizzato a fornire le competenze necessarie alla formazione e diffusione della cultura volta a costruire professionalità capaci di supportare enti e pubbliche amministrazioni negli adempimenti normativi e nella costruzione di un sistema organico di contrasto alla corruzione.