«Unilion - Universities Informal Liaison Offices Network - è un network tra più di 40 liaison offices in rappresentanza di più di 150 università in tutta Europa, ma anche in Giappone e in Russia. È stato creato tre anni fa e l’Università Cattolica è tra i suoi membri fondatori. In questo triennio, grazie alla collaborazione con altre università facenti parte del network, la Cattolica ha stabilito importanti relazioni con alcune tra le più importanti istituzioni dell’Unione Europea, come la Commissione europea e il Parlamento europeo». Sono parole di Alexandru Marchis - dottore di ricerca dell’Università Cattolica e neo segretario generale di Unilion dallo scorso 22 ottobre - che sottolinea l’importanza dell’esistenza e di fare parte di questo network internazionale spiegando come «in partnership con altri atenei si sta creando una controparte “critica e di confronto” per le consultazioni in tema di sviluppo delle politiche di ricerca e innovazione; così come si è aperto un dialogo con le autorità competenti delle istituzioni Ue riguardo il futuro Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione: Horizon Europe».
Il lavoro di coordinamento della Funzione Ricerca in questi anni si è dimostrato particolarmente efficace e prezioso in quanto essere rappresentati a Bruxelles consente non solo di accedere a informazioni di prima mano sulle politiche di ricerca e innovazione dell’UE, ma anche di promuovere a livello europeo i risultati dell’attività di ricerca promossa dall’Ateneo del Sacro Cuore. «Permette di prendere parte attiva a un numero maggiore di progetti – spiega sempre Marchis – e di espandere le nostre reti di conoscenza nonché intavolare un confronto con gli stakeholder di varie discipline sviluppando dialoghi e partnership con associazioni di settore e piattaforme tecnologiche».
Alla luce delle ultime sfide scientifiche, ambientali, educative, lavorative che sono al centro del dibattito europeo la collaborazione con altre università si è evoluta divenendo fondamentale e sempre più proattiva. Il neo segretario generale di Unilion sottolinea infatti come «attraverso il dialogo con gli altri atenei, enti ed istituzioni si è in grado di comprendere quali siano le aree di interesse comune e in che direzione si possano sviluppare ulteriormente i progetti. Allo stesso tempo è anche molto utile la collaborazione e il confronto nella selezione delle aree strategiche di ricerca e specializzazione».
Infine Marchis ricorda che per quanto riguarda i progetti di ricerca e innovazione finanziati in Horizon Europe, la Commissione europea richiede, in molti casi, di collaborare con l'industria, le Ong e le organizzazioni di cittadini. Pertanto lo sforzo non è solo quello di creare partnership con le università, ma con tutti gli enti e le parti coinvolte nel programma generando così nuove e interessanti opportunità.