di Giancarlo Petrella *
«Da 48 anni vado raccogliendo libri sulla storia della scienza. Quando questa mia raccolta raggiunse una certa importanza ho pensato che, perché i miei libri amorevolmente messi in fila potessero servire a qualcuno, niente di meglio sarebbe stato che donarli alla Biblioteca dell’Università Cattolica a Milano. Quando l’Università Cattolica venne a Brescia il mio proposito si confermò per la possibilità che i libri rimanessero a Brescia».
Con queste parole, il 7 agosto 1971 Carlo Viganò (1904-1974), ingegnere e imprenditore bresciano di origini brianzole, già Presidente di Banca S. Paolo, confidava in anteprima ad Adolfo Lombardi la soddisfazione per il buon esito della sofferta trattativa per la donazione della propria raccolta libraria.
Si può ben dire fosse la collezione di una vita: avviata all’indomani della laurea, conseguita nel 1927 al Politecnico di Milano, e del suo definitivo trasferimento a Brescia due anni più tardi, crebbe silenziosamente per circa quarant’anni grazie alla passione e competenza dell’Ingegnere Viganò. Questi non si limitò infatti a investire ingenti risorse finanziare nell’acquisto di volumi di pregio, ma, come attesta il materiale documentario autografo, fu studioso in prima persona, capace di costruire un fittissimo repertorio bio-bibliografico cui attinsero negli anni studiosi di fama internazionale coi quali Viganò intessè importanti relazioni epistolari.
A differenza della quasi totalità delle raccolte private destinate ad andare disperse per mille rivoli alla morte del loro artefice, questa rimase invece intatta e trovò nuova collocazione, come intravisto, in seno alla neonata sede bresciana dell’Università Cattolica. Qui tuttora si conserva, sebbene ancora poco nota e valorizzata. Il che è un peccato, devo subito confessare da storico del libro e delle biblioteche, dal momento che si tratta di una delle più ragguardevoli raccolte, non solo a livello nazionale, improntate alla storia della scienza.
La collezione comprende innanzitutto una sessantina di manoscritti, alcuni dei quali ancora quattrocenteschi, tra cui un volgarizzamento della Geometria di Euclide. Straordinaria, per corredo illustrativo e contenuto scientifico, è una miscellanea seicentesca che rilega una cinquantina di testi di eterogeneo contenuto (matematica, astronomia, idrostatica, aritmetica, ottica… ) che bene rappresenta i molteplici interessi scientifici sottesi alla biblioteca.
Circa diecimila sono i volumi a stampa (quasi uniformemente suddivisi fra sezione antica e moderna): una decina di edizioni quattrocentesche, prevalentemente di argomento astronomico; alcune centinaia di edizioni cinquecentesche (dai testi di geometria ai suggestivi trattati di architettura miliare illustrati) sino a una raccolta vastissima di edizioni sei-settecentesche, a cominciare da un ragguardevole fondo dedicato a Galileo e a una sezione ‘gesuitica’ che raduna oltre 350 testi che bene rappresentano la capillare presenza della Compagnia di Gesù nella storia della scienza.
* docente di Archivistica e Discipline della memoria