Un'iniziativa controcorrente in tempi di caccia alle streghe nei confronti della Pubblica amministrazione (Pa). Non perché non ci siano sprechi e conseguenti tagli da operare, ma perché conoscere il valore che le istituzioni hanno anche in un periodo in cui la fiducia dei cittadini è ai minimi storici, è forse il punto di partenza per riconoscervi un bene comune che va protetto e fatto crescere. Un'iniziativa ambiziosa quella del Salone del Valore Pubblico, che il 6 giugno nella sede di Piacenza ha coinvolto quindici gruppi di studenti, grazie a un'intuizione del Centro di ricerca per il cambiamento delle Amministrazioni pubbliche (Cecap) e della Divisione Public Management dell'Alta Scuola Impresa e Società dell'Università Cattolica (Altis).
I ragazzi sono stati invitati a realizzare una mostra e un evento per dare visibilità al ruolo delle Pa. «Avevamo tanti enti da poter scegliere - spiegano le studentesse vincitrici del concorso associato all'iniziativa - ma con un unico obiettivo: quello di spiegarne le attività, le competenze, le qualità e le criticità, il tutto per rispondere a una domanda: "L'ente oggetto dell'analisi genera valore pubblico?". L'evento, frutto di un'attività didattica e di ricerca sul campo svolta dagli studenti del corso di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche della professoressa Elena Zuffada, ha ricevuto infatti la collaborazione con 15 amministrazioni del territorio: Prefettura, Comune di Piacenza, Amministrazione Provinciale, Inps, Agenzia delle Entrate, Poste Italiane, Asl, Tribunale, Camera di Commercio, Csa, Casa Circondariale, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Consorzio di bonifica, Acer.
Annalisa Carmen Vigna, Irene Martella, Mara Donelli e Samantha Boccalini, le quattro studentesse che, vincendo il primo premio, si sono aggiudicate una due giorni romana con visita a Camera dei Deputati e Senato, hanno cercato il valore pubblico del Comune. «L'abbiamo scelto perché crediamo sia l'ente più vicino al cittadino - affermano -. E ne abbiamo avuto la prova nel corso del nostro lavoro, vedendo la mole di attività svolte da questa pubblica amministrazione: dal trasporto pubblico all'ambiente fino a tutto il tema del sociale, per il quale nell'anno 2012, sono stati impiegati 25 milioni di euro: una somma destinata a sostenere tutte le fasce d'età, dai bambini agli anziani, fino alle politiche per l'integrazione degli immigrati. Siamo grate al nostro referente in Comune, perché ci ha fatto apprezzare e capire la complessità e l'importanza di un ente pubblico così vicino ai cittadini».
I quindici gruppi di studenti, i cui lavori di ricerca sono stati esaminati da una giuria composta dal segretario generale dell'Associazione italiana comunicazione pubblica Pier Carlo Sommo, dal caporedattore del sistema statistico nazionale Istat Mirko Benedetti, dal direttore Tgl Telelibertà Nicoletta Bracchi e dal funzionario Civit Saverio Giuliani, hanno illustrato con video, presentazioni e interviste le loro analisi.
«Crediamo sia stata un'esperienza positiva. Essere un bravo studente, infatti, non significa solo passare ore sui libri ma applicare ciò che si è imparato nella realtà che ci circonda al fine di migliorarla. Questo potrebbe essere il primo gradino di una lunga scalinata che, in futuro, potrebbe portare a cambiare l'idea radicata che i cittadini hanno della pubblica amministrazione», commentano Ilaria Ghidotti, Elisa Sala, Silvia Barba e Viviana Moriggi, che si sono occupate della Camera di commercio e hanno ricevuto come tutti i complimenti di Anna Maria Fellegara, preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza della sede.
"Siamo partiti da un dato di realtà - afferma la professoressa Zuffada a conclusione dell'evento -: la fiducia nelle istituzioni è in costante decrescita, l'immagine dei dipendenti pubblici non è buona e i cittadini vogliono una pubblica amministrazione trasparente e affidabile. I giovani sono poco attratti dalla pubblica amministrazione come sbocco lavorativo. Abbiamo deciso di coinvolgere direttamente i ragazzi, facendo loro incontrare i manager pubblici, per far toccare con mano questo settore. Sicuramente c'è molto da migliorare, ma il nostro Salone è stato un buon punto di partenza per correggere questa visione negativa