Sette giorni interamente dedicati alla fisica, per scoprirla e conoscerla non tanto dal punto di vista accademico, ma dalla prospettiva del teatro, della musica e della fotografia. La “Settimana della fisica a Brescia”, alla sua prima edizione, si è tradotta in una serie di conferenze e lezioni-spettacolo aperte a tutti dal 18 al 26 marzo nelle sede bresciana della Cattolica. Nell’anno del 40esimo anniversario della nascita della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, le scienze esatte continuano a far parlare di sé tra gli studenti con questa proposta, sostenuta e promossa dal dipartimento di Matematica e fisica "Niccolò Tartaglia", in collaborazione con Comune e Provincia di Brescia, Ufficio Scolastico Provinciale, Liceo scientifico “Calini” e Liceo classico “Arnaldo”.
Un programma che ha offerto a tutti la possibilità di gettare uno sguardo sull’affascinante mondo della fisica, dalle sue leggi più semplici ed intuitive fino ai misteri della Meccanica Quantistica, dalle leggi del moto al mondo degli atomi e delle nanostrutture. Gli studenti di due dei maggiori licei bresciani si sono trasformati in attori per l’occasione e hanno messo in scena due spettacoli teatrali che riflettono sulle scienze attraverso i saperi degli antichi greci e latini, confrontati con le scoperte contemporanee. Gli studenti del Liceo classico “Arnaldo” hanno interpretato e proposto lo spettacolo “Il sogno di Boltzmann” tratto da “Gli atomi di Boltzmann” di David Lindley, in cui il poeta Lucrezio, in un bosco, svela alle ninfe l’origine di tutte le cose, gli atomi. Hanno scelto di esprimersi attraverso una lezione-spettacolo invece gli studenti del Liceo Calini che, in “Abbiamo interrogato un’ombra e ci ha rivelato la misura della terra”, raccontano l’impresa prodigiosa dello scienziato Eratostene di misurare la lunghezza del meridiano terrestre.
In calendario appuntamenti adatti anche ai più piccoli, come “Fisica sognante” con il giocoliere Federico Benuzzi e “I giocattoli della scatola di Einstein”, esibizione del professor Giorgio Hausermann, che ha dimostrato in sala tantissimi esperimenti che sembravano trucchi di magia. Palloncini colorati, giochi di luce con raggi laser, soffiatori da giardino, lunghissime molle e altri oggetti magari poco usuali in spiegazioni accademiche, sono stati al centro dello spettacolo e hanno divertito e incuriosito adulti e bambini presenti in sala.
Un’altra grande protagonista degli eventi della Settimana è stata la musica, che attraverso il suo collegamento con la scienza aiuta a spiegare i fenomeni sonori e il mondo delle onde, ma che può anche essere usata da base per esibizioni di danza, come ha dimostrato la performance interdisciplinare organizzata dall’associazione Danzarte. A volte può essere difficile cogliere il rapporto che c’è tra la fisica e le varie arti, ma gli ideatori della Settimana lo hanno chiarito raccontando la storia del fisico Richard P. Feynman, premio nobel 1965, che durante una conferenza sulla Fisica quantistica disse al pubblico di non preoccuparsi se non avessero capito, poiché anche i suoi studenti non capivano. In effetti, spiegò, i suoi studenti non potevano capire dal momento che lui stesso non comprendeva ancora perfettamente la Meccanica quantistica, nonostante essa sia alla base dello sviluppo della moderna tecnologia (dai laser ai computer), capace di prevedere e controllare i fenomeni fisici su scala atomica. Un aneddoto dà l'idea di come la fisica contemporanea sia differente da quella classica. Per questo sono state proposte lezioni-esibizioni che coinvolgono le arti visive, per poter aiutare a cogliere qualche aspetto delle leggi fisiche, che per molti lati rimane ancora misterioso, anche agli stessi esperti. Per tutta la durata dell’iniziativa è stato possibile visitare la mostra “Who’s that woman?”, a cura della Biblioteca dell’Università, allestita nello Spazio Montini di via Trieste, che celebra la partecipazione delle donne nella storia della fisica.